Esteri

11enne perde entrambe le gambe dopo una pericolosissima sfida social


Tragedia a San Pietroburgo, in Russia…

Un ragazzo di 11 anni ha perso entrambi gli arti inferiori nell’intento di girare un video da pubblicare sui social.

La pericolosa sfida, in voga fra i giovanissimi, si chiama “train surfing” e consiste nel filmarsi mentre si salta sui vagoni di treni merci in transito.

Il ragazzo è scivolato ed è finito sotto un treno merci che gli ha trinciato entrambe le gambe. Per fortuna si è salvato, grazie ai riflessi pronti del conducente che è sceso immediatamente dal treno ed è andato in aiuto del ragazzo. Gli ha prestato il primo soccorso e ha chiamato l’ambulanza.

Il giovane è ancora ricoverato in ospedale in condizioni critiche.

Sfida social finita male

Il gioco pericoloso consiste nel saltare su carrozze merci in movimento e il protagonista della sfida mette a rischio la sua vita, per mostrare di essere eroe in un video di YouTube.

Arkady Aksenov era con altri due di 14 e 12 anni quando è saltato su una carrozza in movimento a San Pietroburgo, in Russia.

Tragicamente, il ragazzo è scivolato ed è caduto sul binario, lasciando i suoi arti esposti alle ruote del treno, che gli hanno tagliato entrambe le gambe.

Sua madre Maria Petrova ha affermato che le due persone con cui era suo figlio sono scappati via pensando che fosse morto mentre lo guardavano “ferito e sanguinante” tra i cespugli.

La signora Petrova ha detto che la gamba sinistra di Arkady è stata strappata completamente, fino alle natiche, e ha perso la gamba destra fino a poco sopra il ginocchio.

L’eroico macchinista Bulat Zhakeev ha miracolosamente individuato il ragazzo e gli ha prestato il primo soccorso, bloccando l’eccessiva perdita di sangue e chiamando i servizi di emergenza.

In un post su Facebook, la mamma di Arkady ha detto che due persone “lo hanno spinto a provare ad allenarsi e fare un video per YouTube per diventare famoso”.

Ha anche dichiarato: “Anche se avete 12 e 14 anni, chiederò giustizia e pagherete per quello che è successo a mio figlio”

Non si sono fatti prendere dal panico, ma se ne sono andati tranquillamente, attraverso i cespugli”.

Ha aggiunto: “Erano certi che non ci fossero telecamere a circuito chiuso sulla ferrovia, il che è vero, e che Arkady sarebbe morto e non avrebbe detto una parola”.

“Piccoli idioti!

Sì, la gente da la colpa a me che ho lasciato che mio figlio frequentasse questi piccoli delinquenti!”

“Per legge, non saranno puniti questi ragazzi  perché sono bambini ma porteranno per sempre sulla coscienza mio figlio che non ha più arti inferiori”.

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