Attualità

16 Aprile: le regioni cambiano colore. Solo 3 restano in zona rossa


Dopo le restrizioni della Pasqua, finalmente, arriva la decisione di cambiare il colore delle regioni per permettere maggiore spostamenti e libertà.

Come sempre ogni venerdì  l’Istituto superiore di sanità renderà pubblici i dati dell’ultimo monitoraggio settimanale. La buona notizia è che l’indice di trasmissibilità Rt nazionale è sceso ancora: questa settimana è a 0.85 (sette giorni fa era 0.92). Stessa cosa per l’incidenza settimanale ogni 100 abitanti che cala oggi a 160.5. Leggera diminuzione anche per la pressione su terapie intensive e reparti Covid. Questo significa che si può già pensare a riaprire alcune attività.

Quali regioni cambieranno colore?

Secondo quanto riportato nella bozza del report Iss, una Regione (Calabria) ha un livello di rischio alto, 16 sono con rischio moderato e tre Regioni rischio basso.

(fino al 18 aprile compreso)

Zona rossa: Campania (passa in zona arancione dal 19), Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta.

Zona arancione: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto e alle Province autonome di Bolzano e Trento.

Cosa può cambiare oggi

Delle quattro che si trovano in zona rossa, la prima candidata a passare in zona arancione è la Campania. I suoi dati infatti migliorano: l’incidenza settimanale dei casi ogni 100mila abitanti si attesta attorno ai 238 casi (il limite che fa scattare la zona rossa è oltre i 250). Soprattutto migliora l’Rt che secondo le ultime proiezioni cala sotto l’1.25.

Restano in rosso Puglia, Val d’Aosta e Sardegna. Le prime due continuano ad avere un’incidenza alta (rispettivamente 319 e 261), la Sardegna invece deve fare i conti con un Rt sempre molto alto. Le speranze della Puglia quindi dovrebbero andare deluse.

Per quanto riguarda invece le regioni attualmente in zona arancione dovrebbero tutte mantenere questa fascia. Con molta apprensione in Sicilia, non tanto per l’incidenza, quanto per il resto dei parametri. Di più, molte avrebbero già dati da zona gialla (potrebbero essere almeno Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Veneto, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise e le Province autonome di Trento e Bolzano).

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