Il Reddito di Cittadinanza (RdC), introdotto con decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 come misura di contrasto alla povertà, è un sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale.
Il Reddito di Cittadinanza è stato erogato per la prima volta ad Aprile 2019 e sono ormai trascorsi 18 mesi dalla prima mensilità. I possessori del sussidio, che pensano di averne diritto, potranno rifare domanda per ottenerne il beneficio per altri 18 mesi a partire da Ottobre di questo corrente anno.
Da questo anno, 2022, però le regole diventano sempre più aspre, infatti, a causa delle pressioni degli Stati Europei affinché il Governo italiano operi dei tagli sulle spese pensionistiche e assistenziali, la grande platea di chi riceverà il RdC sarà dimezzata.
Il Governo metterà alle stette i possessori del beneficio e se non potranno attenersi a questi 3 requisiti, dovranno dire addio al Reddito di Cittadinanza.
Il Reddito di Cittadinanza viene erogato ai nuclei familiari che, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, risultano in possesso di determinati requisiti economici, di cittadinanza e di residenza.
Il beneficio viene erogato attraverso una carta di pagamento elettronica, la Carta Reddito di Cittadinanza. È condizionato alla Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID), resa dai componenti del nucleo familiare, e alla successiva sottoscrizione del Patto per il lavoro presso il Centro per l’impiego. Nel caso in cui nel nucleo non siano presenti componenti disoccupati da meno di due anni o in situazione similare è invece prevista la sottoscrizione del Patto per l’inclusione sociale.
Se nei mesi precedenti avete acquistato e immatricolato un auto nuova, acquistata anche per sola necessità, sarà uno dei motivi validi che vi faranno perdere il sussidio. Ciò vale anche se a comprarla è stato uno dei componenti della famiglia.
Anche possedere un veicolo con 1.600 cc di potenza, impone l’INPS a far decadere il sussidio.
La seconda ragione per cui si potrebbe perdere il RdC riguarda la presentazione di dimissioni volontarie dall’impiego. Non riceverà il sussidio statale il contribuente che nell’anno immediatamente precedente all’invio della richiesta si sia dimesso per cause ascrivibili a propria responsabilità. Se l’INPS verrà a conoscenza di ciò, bloccherà il sussidio.
Se il cittadino e percettore di Reddito di cittadinanza tra il 2021/2022 ha dichiarato ISEE non corretto o avuto sanzioni per dichiarazioni mendaci, non potrà più beneficiare del Reddito di Cittadinanza nel 2022, anche se i requisiti rientrano tra quelli richiesti, dal momento in cui l’INPS effettuerà la verifica.
La manovra 2022 ha modificato il numero massimo delle offerte di lavoro congrue che il beneficiario può ricevere, ai fini della accettazione: due anziché tre, come attualmente disposto, fermo restando l’obbligo di accettarne almeno una. Questo significa che se si rifiuta la seconda proposta di lavoro, il Reddito di cittadinanza viene annullato immediatamente.
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