Assurda vicenda accaduta a Roma, che lascia tutti inorriditi: un anziano si è allontanato per fare delle analisi presso un laboratorio ma, al suo ritorno, ha trovato la casa occupata da Rom che in quelle ore hanno cambiato la serratura della sua casa. Per liberare la sua abitazione, è necessaria un ordinanza del giudice. Sono trascorsi 20 giorni dall’accaduto e il povero anziano non è riuscito a ritornare nella sua casa.
Secondo quanto raccontato dal Messaggero, la donna Rom che è entrata in casa, ha scardinato la porta blindata per potervi accedere e prendere possesso dell’appartamento sito in via Pasquale Del Giudice, nel quartiere romano Don Bosco. Quando il giorno dopo l’anziano proprietario, ex funzionario di un’azienda pubblica, ha fatto ritorno alla sua abitazione ha trovato l’amara sorpresa. “Qui ora ci abito io, faccia quello che vuole” avrebbe detto l’occupante abusivo. La serratura era stata cambiata.
L’uomo, celibe e senza figli non ha saputo reagire ed era molto impaurito da ciò che stava accadendo.
Al suo interno una donna dal cognome, anche quello subito cambiato sul campanello, probabilmente rom, con tanto di figlia e cane.
Inutile chiedere aiuto alle forze dell’ordine. I carabinieri hanno infatti spiegato alla povera vittima che non vi era un furto in corso e quindi era impossibile per loro procedere allo sfratto forzato. Sarebbe dovuto intervenire un giudice per dare l’ordine.
“Il 14 ottobre verso le 11.30, mi recavo a casa dopo le analisi. Ho provato a inserire le chiavi nella toppa della serratura e ho constatato che non erano più funzionanti. Notato l’evidente danneggiamento della porta ho dedotto che era stata sostituita la serratura. Avendo paura di trovare ancora qualcuno all’interno, mi sono recato in un ufficio di polizia per chiedere un immediato intervento, ma mi veniva consigliato di tornare a casa, cioè fuori casa, chiamare il numero di emergenza e aspettare l’arrivo, effettivamente immediato, di una pattuglia” ha scritto la vittima nella denuncia.
E ha poi aggiunto: “Gli operanti, però, dopo aver constato l’impossibilità di entrare nella mia abitazione con le mie chiavi hanno suonato. A quel punto compariva una donna a me sconosciuta che accettava di fare entrare i carabinieri”.
Il povero 86enne ha poi raccontato: “I militari, con mio immenso stupore, forse anche per evitare problemi di ordine pubblico nei miei confronti, mi invitavano ad allontanarmi dalla mia abitazione, nonostante avessi rappresentato loro che vivo e ho sempre vissuto lì. Quindi sono dovuto andare via e quella donna è rimasta dentro casa senza che io potessi fare nulla”. Tra l’altro, come l’anziano ha spiegato, all’interno dell’abitazione ci sono anche tutti i documenti sanitari, che per lui sono indispensabili, oltre alle medicine salvavita e a tanti beni di valore. Senza contare la decina di quadri d’autore, i libri rari, una collezione di monete, un’altra di accendini d’oro, e poi orologi, vestiti e scarpe di marca.
Il legale che assiste il pensionato, l’avvocato Alessandro Olivieri, si augura di riuscire a sbloccare la situazione in tempi brevi, o almeno di riuscire a far rientrare il suo assistito in casa. “L’impossibilità di poter procedere in flagranza ha di fatto privato il mio assistito non solo della possibilità di tornare a casa, ma anche di quella di riavere cose indispensabili. Ci auguriamo che l’intervento dell’autorità giudiziaria trovi una soluzione, in tempi brevissimi” ha spiegato l’avvocato.
Ora l’anziano è stato ospitato da suo fratello.
❗ Aggiornamento del 5 Novembre ❗
Dopo 24 giorni Ennio rientra in casa sua: “Me l’hanno occupata e distrutta”
Questa mattina Ennio, insieme ai carabinieri, è tornato nella sua abitazione a Don Bosco. La sua casa era stata occupata il 13 ottobre da una donna rom, ma al suo rientro ha trovato la casa distrutta!
Entrando in casa ha accusato un malore dall’emozione: dalle prime informazioni, sembra che l’abitazione sia stata deturpata, imbrattata, molti oggetti sono rotti.
Avrebbe così dichiarato, dopo aver appreso che molti oggetti di valore in casa non c’erano più e altri erano stato distrutti: “Questi sono dei mascalzoni, dei farabutti, come si fa a fare una cosa del genere? Io non sto bene, soffro di cuore, non mi posso emozionare. Non mi hanno fatto entrare nemmeno per prendere le mie medicine salvavita e le ricette per acquistarle”.
“I militari hanno suonato e ha aperto una signora – aveva continuato il legale – Le hanno chiesto i documenti, detto a Ennio di aspettare e sono entrati nell’appartamento. Una volta usciti, hanno detto al signore che erano molto dispiaciuti ma che doveva allontanarsi, denunciare l’accaduto, e magari con l’aiuto di un avvocato provare a tentare un po’ di strade per rientrare in possesso di ciò che è suo”.