L‘assegno sociale è una prestazione economica, erogata a domanda, dedicata ai cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. Dal 1° gennaio 1996, l’assegno sociale ha sostituito la pensione sociale. La prestazione ha natura assistenziale e non è esportabile; pertanto, non può essere riconosciuta se il titolare della prestazione risiede all’estero. Il beneficio economico non è reversibile ai familiari superstiti.
L’assegno sociale pertanto può essere erogato in favore di quelle donne che non svolgono un’attività lavorativa con retribuzione. Hanno da sempre sfaccendato in casa, si sono occupate della gestione dell’economia domestica e dell’accudimento di eventuali figli e nipoti. Tuttavia quando raggiungono la stagione della vecchiaia non hanno un montante di contribuzione che possa garantire loro un assegno pensionistico consistente.
La casalinga che non ha versato contributi o sono insufficienti per garantirsi una pensione dovrà accontentarsi dell’assegno previdenziale che il Governo assicura a chi non ha lavorato.
Si tratta in sostanza di una misura assistenziale che serve a garantire risorse economiche sufficienti al sostentamento di un singolo contribuente.
L’importo dell’assegno per l’anno 2022 sarà pari a 468,28 euro per 13 mensilità. Il limite di reddito è pari a 6085,30 euro annui e 12.170,60 euro, se il soggetto è coniugato.
Hanno diritto all’assegno in misura intera i soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito e i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare inferiore al totale annuo dell’assegno.
La domanda deve essere presentata online all’INPS attraverso il servizio dedicato, al cui interno è possibile scaricare il manuale contenente le istruzioni fondamentali per la compilazione.