Negli ultimi due millenni, uomini e donne coraggiosi sono partiti per raggiungere varie parti del mondo a loro sconosciute per diffondere e per proclamare il Vangelo a tutta la creazione come Gesù aveva comandato.
In questo modo, si è diffuso il cristianesimo e portato speranza a molti che non avevano mai sentito parlare del nostro Dio eterno e creatore.
Ci sono cristiani però che vivono nella paura costante e sono perseguitati per le loro convinzioni. Uno di questi luoghi è la Cina, dove l’ideologia e il governo comunisti determinano la vita dei cittadini e concede loro pochissime libertà di pensiero. I cristiani sono una minoranza molto, molto piccola in Cina.
La contea di Yugan nella provincia cinese di Jiangxi ha una piccola popolazione di cristiani, circa il 10 per cento. A migliaia di credenti cristiani nella contea è stato imposto di eliminare qualsiasi manifestazione di immagini cristiane, come rappresentazioni di Gesù, crocifissi e versetti evangelici, dalle loro case e sono obbligati a sostituirli con i poster del presidente Xi Jinping, leader del PCC.
Questo è una delle iniziative di propaganda del governo cinese per “trasformare i credenti nella religione in credenti nel partito”. Secondo i rapporti dell’SCMP, più di 600 famiglie hanno rimosso i simboli cristiani esposti nei loro salotti e circa 453 hanno appeso i poster del leader del PCC.
Lo SCMP riferisce che questa campagna del governo cinese ritiene che la fede religiosa sia la colpa delle loro cattive condizioni finanziarie.
Il partito comunista vuole che gli abitanti dei villaggi guardino al loro leader come fonte di aiuto e sostegno, convincendo loro che non è Dio o Gesù che offre appoggio.
Il capo della campagna governativa ha affermato: “Molte famiglie povere sono precipitate nella povertà a causa della malattia. Alcuni di loro si sono affidati a Gesù credendo che Lui potesse guarirli. Ma abbiamo cercato di far capire loro che ammalarsi è una questione fisica e che le persone che possono davvero aiutarli sono il Partito Comunista e il Segretario Generale Xi”.
I cristiani della contea di Yugan hanno affermato che il Governo cinese aveva riferito loro che non avrebbero potuto beneficiare di alcuna assistenza governativa a meno che non avessero sostituito i loro manifesti religiosi con quelli del presidente Xi Jinping.