“Il 40% dei contagiati dalla variante Delta è vaccinato con due dosi Pfizer”, questa la dichiarazione degli esperti, che si chiedono quanto sono efficaci i vaccini attualmente in uso.
Più di un caso di coronavirus su cinque oggi appartiene alla variante delta. L’ultimo monitoraggio di Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute calcola che il 22,7% dei contagi avviene ormai con il ceppo osservato per la prima volta in India lo scorso autunno. La sua presenza è stata riscontrata in 16 regioni italiane.
La Gran Bretagna, in cui la delta si è installata da un paio di mesi, è arrivata al 96% di prevalenza.
Lo stesso stato di Israele, dove la percentuale dei vaccinati è la più alta al mondo sembra non riuscire a bloccare neppure la variante e conta diverse centinaia di persone positive e ospedalizzate.
Per questo le autorità dello Stato ebraico si sono trovate nella situazione di fare un passo indietro a causa dei nuovi focolai infettivi, così sono state ripristinate le misure anti Covid, che suggeriscono di intraprendere nuovi lockdown e l’uso della mascherina.
Gli studiosi che stanno analizzando la mutazione del virus, hanno rilevato una casistica sospetta: il 40% dei soggetti infettati dalla mutazione del virus ha completato il ciclo vaccinale con Pfizer. Un dato emerso esaminando come campione gli israeliani immunizzati con Pfizer, e che ha messo in allerta le autorità internazionali che ora si chiedono se il siero dell’azienda farmaceutica statunitense sia pienamente efficace.
Anche il nostro presidente Draghi sembra essere molto preoccupato dalla situazione poichè la variante Delta entro l’estate sarà dominate nel nostro Paese e più volte ha ribadito che la pandemia non è finita.
Parlando della nuova ondata di contagi nel suo Paese, per via della variante Delta, Meir Ouziel, giornalista israeliano, ha espresso le sue perplessità: “Ci troviamo di fronte a un enorme esperimento comportamentale. Se Israele fino a oggi è stato il laboratorio del mondo per misurare l’efficacia della campagna vaccinale, ora può diventarlo per esaminare un’altra questione: come si comporteranno le persone che pensavano di essere al sicuro perché immunizzate, nel momento in cui emerge la possibilità che il virus possa superare lo scudo vaccinale?”.
Contro ogni tipo di allarmismo, lo scienziato Enrico Bucci ha precisato qual è la reale situazione nel Paese mediorientale, alle prese con la variante del Covid: “Le ospedalizzazioni, in Israele, sono stazionarie o in lieve diminuzione da almeno tre settimane. Il ‘case fatality rate’ complessivo della variante Delta, cioè il numero di individui che si sono infettati e sono morti, appare minore rispetto al passato […]”.
Inoltre il professor Bucci ha ribadito l’efficacia dei vaccini contro la variante del Covid: “Quel che è sicuro, è che al momento non esiste nessun numero per gridare al fallimento dei vaccini di fronte alla variante Delta; e chi ciancia a sproposito di percentuali di vaccinati fra gli infetti, senza considerare da dove quelle percentuali vengono fuori, cerca solamente di alimentare la sfiducia nei vaccini […]”.