Alvaro Vitali, il Pierino nazionale si racconta in diverse interviste. La sua vita, di alti e bassi, non è stata facile ed ora, non più giovanissimo (72 anni), nonostante il suo successo stellare, è costretto a vivere con una misera pensione di mille euro.
Alvaro Vitali, meglio conosciuto come Pierino, non ha mai nascosto di essere caduto in depressione perché nessuno gli chiedeva più di lavorare. Ha iniziato la sua carriera all’età di 17 anni con Federico Fellini. È stato emarginato dall’industria cinematografica, ha smesso di uscire di casa a causa della depressione e ha smesso di voler parlare con la gente perchè tutto, in quel momento cosi buio, lo infastidiva.
L’attore ha raccontato: “Il mio telefono smise di squillare nel 1983, esattamente dopo che avevo girato uno dei miei maggiori successi: il film Paulo Roberto Cotechino centravanti di sfondamento. Ecco, il mio cono d’ombra mi avvolse il giorno stesso in cui quel film uscì nelle sale …”.
“Quando il mondo del cinema ha smesso improvvisante di chiamarmi ricordo che andavo spesso ad alzare la cornetta per vedere se il telefono funzionava. Quando entrai nel cono d’ ombra della mia carriera, non mi bastò essere stato l’attore portafortuna di Fellini. Non mi bastò nemmeno avere fatto ridere milioni di italiani nei panni di Pierino.
E ancora: “All’improvviso mi ritrovai fermo, senza nulla da fare. Stare con le mani in mano e senza un copione da leggere, senza una proposta da valutare, mi esasperò … Andai di persona dal mio agente: gli chiesi di spronare i registi, i produttori, gli dissi che mi sarei reso disponibile a fare-anche piccoli ruoli Ma non servì a nulla. Non c’era più nulla per me e io non riuscivo a farmene una ragione. Tornai a casa, chiusi la porta dietro le mie spalle: per due anni non uscii e non volli vedere nessuno …“.
Un matrimonio finito alle spalle ma un nuovo amore: quello per Stefania Corona, sua moglie. “Sono in pensione dal 2012 e prendo poco più di mille euro al mese, due milioni di lire. Dovrei prendere di più perché ho girato oltre centocinquanta film, ma di almeno trenta non mi hanno mai versato i contributi, Non fa niente, va bene così.
Mi bastano per sopravvivere. Mio figlio mi ha reso nonno e cerco di vedere mio nipote appena posso. Nel frattempo, per arrotondare, insieme con mia moglie porto in giro per l’Italia le scenette di cabaret che abbiamo scritto quando ci siamo fidanzanti, prima che io le chiedessi di diventare mia moglie”.
Vitali ha spiegato che:
“noi artisti quando siamo al centro dell’attenzione e lavoriamo guadagniamo tanti soldi, e si sa più si guadagna e più si spende. Purtroppo però non pensiamo a metterli da parte nel momento in cui si lavora e io ora che non lavoro più come prima ho finito i soldi”.
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