In tema di indennità di tipo assistenziale ed economico, il raggiungimento dell’età pensionabile determina alcuni cambiamenti nell’assegnazione dei differenti sussidi. Tra questi è possibile trovarne uno che si riceve indipendentemente dal requisito anagrafico e reddituale ed interessa condizioni sanitarie di particolare bisogno. Anche dopo i 67 anni l’INPS invia oltre 500 euro mensili per questi problemi di salute, vediamo di cosa si tratta.
Quando si raggiunge la terza età è possibile beneficiare di numerose forme di agevolazione che lo Stato o altri Enti mettono a disposizione dell’anziano. Per tale ragione abbiamo realizzato una guida completa nell’articolo “Tutti gli sconti e le agevolazioni 2021 per chi ha 65 anni e oltre”.
Malgrado molte persone, dopo il pensionamento, sentano di vivere una seconda giovinezza, per molti la situazione è assai differente. Al sopraggiungere della terza età si verificano i primi acciacchi e le prime difficoltà a svolgere numerose attività di vita. C’è chi raggiunge questa tappa di vita con una certa percentuale di invalidità e senza un tetto di contributi tale da assicurarsi una pensione lavorativa.
In questo caso, è possibile ottenere il cosiddetto assegno sociale sostitutivo. Laddove la situazione clinico-sanitaria richieda una assistenza costante, è possibile richiedere un ulteriore aiuto economico all’INPS. Si tratta dell’indennità di accompagnamento, istituita dalla Legge n. 18/1980. Nel caso degli anziani tale sussidio prevede una valutazione specifica per l’attribuzione del diritto.
L’indennità di accompagnamento è una delle poche prestazioni economiche assistenziali che non risente dell’età anagrafica del richiedente né di limiti reddituali. Esso si eroga alla persona non autosufficiente e impossibilitata a deambulare che necessita di un terzo accompagnatore. Allo stesso modo, è assegnabile a chi è impossibilitato a svolgere le attività della vita quotidiana.
Nel caso dell’anziano, si intende l’impossibilità a camminare, lavarsi, vestirsi, spostarsi nell’ambiente, espletare i bisogni fisiologici, mangiare e preparare i pasti in maniera autonoma. In buona sostanza, tale indennità è accessibile laddove il soggetto sia marcatamente impossibilitato a svolgere questi compiti ed altri simili senza l’aiuto di una terza persona.
In questi casi, è sempre la Commissione INPS a valutare la sussistenza dei requisiti per accedere al beneficio. Essa rapporta il suo giudizio alla capacità media di una persona sana di pari età per valutare le condizioni di fruibilità. Per il 2021, ricordiamo, l’importo mensile esatto dell’indennità corrisponde a 522,10 euro. È importante sapere che in caso di ricovero in struttura ospedaliera l’erogazione del sussidio viene sospesa per l’intero periodo di permanenza. Trattandosi di una misura di tipo assistenziale, l’accompagno non è assoggettato ad IRPEF e dunque non è necessario indicarlo in dichiarazione dei redditi.