Anche nel 2023 puoi richiedere l’assegno di vedovanza se sei vedova e invalida: fino a 634 euro in più e 3.400 euro di arretrati
Se sei rimasto vedovo/a e hai una pensione di reversibilità nell’anno 2023, alla presenza di determinati requisiti l’INPS ti eroga una somma aggiuntiva della tua pensione: si tratta di un importo minimo, ma se ne hai diritto non c’è ragione di rinunciarci. L’INPS ti erogherà questo importo ogni mese, insieme alla pensione.
L’assegno di vedovanza quindi è un contributo che va ad integrare la pensione di reversibilità e spetta ad un ampia categoria di vedovi, ma non a tutti: scopriamo nel dettaglio chi può richiederlo e addizionarlo all’importo che già riceve.
Assegno di vedovanza che si aggiunge alla pensione di reversibilità: chi può richiederlo?
L’assegno di vedovanza è un contributo che integra la pensione di reversibilità e spetta ai vedovi inabili al lavoro o titolari di accompagnamento.
L’assegno di vedovanza mira a sostenere economicamente coloro che hanno perso il proprio coniuge e si trovano in una condizione di particolare difficoltà.
I requisiti per poterne beneficiare sono:
-essere vedovo o vedova di un lavoratore, sia del settore privato che del settore pubblico;
-godere della pensione di reversibilità;
-essere invalido al 100% ed essere stato riconosciuto inabile a proficuo lavoro o titolare di assegno di accompagnamento o aver ottenuto dal medico di base un certificato specifico che attesta la propria inabilità al lavoro.
Non possono tuttavia godere di tale sussidio i titolari di pensione di reversibilità a carico di una gestione speciale dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).
Nel caso dell’assegno di vedovanza, quindi, il nucleo familiare può essere composto anche da un solo componente a patto che sia invalido. Ma è bene chiarire che tale integrazione alla pensione di reversibilità spetta solo nel caso che la stessa sia derivante da pensione da lavoro dipendente.
L’assegno di vedovanza, quindi, non spetta automaticamente a tutti i vedovi con inabilità assoluta al lavoro ma è necessario che la pensione di reversibilità liquidata sia da lavoro dipendente, sia pubblico che privato. In sostanza sono escluse dalla maggiorazione tutte le pensioni di reversibilità dei lavoratori autonomi e quindi SR, SoArt e Socom.
Come fare domanda
Per ottenere l’assegno di vedovanza, bisogna inoltrare richiesta all’INPS:
-utilizzando i servizi web dell’Istituto,
-tramite il contact center accessibile chiamando il numero 803 164, gratuito da rete fissa, o il numero 06 164 164, a pagamento da rete mobile,
-rivolgendosi a un patronato.
Arretrati
La domanda può essere proposta contestualmente a quella per la reversibilità o anche successivamente.
Tutti coloro che non erano a conoscenza dell’esistenza di tale sussidio, possono richiedere gli importi arretrati non ottenuti.
Eredi
Se il vedovo è deceduto senza aver percepito l’assegno di vedovanza pur avendone diritto, gli eredi possono fare domanda per la sua fruizione per il periodo di spettanza dell’emolumento non goduto da parte del defunto.
Documenti per assegno di vedovanza
I documenti necessari per richiedere l’assegno di vedovanza sono:
-la data di vedovanza,
-la categoria e il numero della pensione di reversibilità derivante da lavoro dipendente,
il verbale di invalidità civile,
-l’ultima dichiarazione dei redditi (o le dichiarazioni dei redditi degli ultimi cinque anni se si chiedono gli arretrati)
-il proprio documento di identità e il proprio codice fiscale.
Importo dell’assegno di vedovanza 2023
L’importo dell’assegno di vedovanza varia a seconda del reddito del richiedente, che in ogni caso non può superare 32.148,88 euro.
Esso è pari a:
–52,91 euro al mese, se il reddito familiare è fino a 28.659,42
–19,59 euro al mese, se il reddito familiare va da 28.659,43 a 32.148,87 euro.
Tali importi fanno riferimento alla tabella ANF 19 in vigore dal 1° luglio 2020 e sono aggiornati costantemente anche nell’anno in corso.
Quali documenti servono per l’assegno di vedovanza
Per ottenere l’assegno di vedovanza devi inviare all’INPS l’apposita domanda, corredata di:
- Dichiarazione da cui si evince il reddito complessivo familiare;
- Autocertificazione da cui si evince il numero dei familiari del nucleo.
Tutti questi documenti puoi farli presso un CAF e lo stesso CAF può aiutarti a inviare la domanda all’INPS, oltre a darti tutte le informazioni in merito.
Arretrati
Una volta che l’INPS ti riconosce l’assegno di vedovanza, il tuo diritto è retroattivo di 5 anni. Ciò significa che se negli anni precedenti ne avevi diritto ma hai richiesto l’assegno solo ora, hai diritto agli arretrati.
Facendo un paio di calcoli, se nei 5 anni precedenti avevi diritto all’assegno ma non lo hai avuto, hai diritto a circa 3.400 euro di arretrati.
Tempi di erogazione
Per quanto riguarda i tempi di erogazione, non ci sono tempi certi. L’INPS cerca di smaltire le domande nel minor tempo possibile. Solitamente nel giro di un paio di mesi l’INPS lavora la domanda e invia finalmente l’assegno nella pensione.
Se dovessero trascorrere più di due mesi e ancora non hai ottenuto il tuo assegno di vedovanza, contatta l’INPS oppure rivolgiti al CAF che ti sta assistendo, per sapere a che punto è la tua domanda, qual è lo stato di avanzamento.
Nota bene: questo sussidio quindi, che si addizionerà all’importo della pensione di reversibilità, darà la possibilità di ottenere 687 euro in più in un anno, considerando le 13 mensilità (12 + tredicesima). Se ne hai diritto, non lasciartelo scappare. Rivolgiti all’INPS o al Caf della tua città.