La pensione che si percepisce dopo una lunga carriera lavorativa, spesso, non garantisce un importo sufficiente per vivere dignitosamente la propria vecchiaia. Quanto l’età avanza, gli acciacchi di salute ci rendono la vita impossibile e si ha necessità di essere aiutati da altre persone per compiere anche i gesti più semplici: lavarsi, cucinare, pulire la casa, fare la spesa, raggiungere il proprio medico. Per questo motivo si cerca una badante, perchè i figli non sempre sono disponibili. Ma chi pagherà la nostra collaboratrice se la pensione è scarsa? Nell’articolo che leggerete troverete i sussidi offerti per far fronte a questo problema.
Ebbene, in tale ambito, è bene sapere che sono diversi gli aiuti messi a disposizione di coloro che hanno necessità di assistenza, anche continua, di una badante. Tra questi si annoverano il contributo Inps da mille euro, il rimborso da 300 euro per 12 mesi oppure l’indennità di accompagnamento.
Programma Home Care premium
Il programma Home Care premium mette a disposizione circa mille euro al mese per l’assistenza di familiari disabili, oltre ad altri aiuti integrativi per soggetti non autosufficienti. Tale importo può arrivare fino ad un massimo di 1250 euro al mese in base alle necessità di assistenza del soggetto interessato. Si tratta in pratica di una misura che può essere richiesta purché il valore Isee sia inferiore a 8 mila euro.
Rimborso Cassacolf
Il Bonus Anziani è stato introdotto da CassaColf con l’intenzione di offrire un aiuto economico a persone anziane non in grado di provvedere autonomamente alla soddisfazione dei bisogni primari. La misura, dunque, eroga un importo mensile con cui il richiedente può pagare la badante o la colf assunta per l’aiuto nei lavori domestici o in altri servizi fornito ad un anziano non autosufficiente.
Per sopperire a questi costi e a queste spese è stato messo a disposizione un rimborso spese pari a 300 euro al mese. La misura prevede un contributo massimo di 3.600 euro ogni anno. Il bonus anziani ha previsto, inoltre, lo stanziamento di un ulteriore contributo pari a 300 euro, nel caso in cui fosse necessario assumere un sostituto quando la professionista dovesse entrare in maternità.
Il richiedente dovrà dimostrare di utilizzare la misura per pagare la colf o la badante assunta per aiutare un anziano non autosufficiente. La non autosufficienza dovrà essere permanente e certificata e il datore di lavoro dovrà essere regolarmente iscritto a CassaColf.
L’importo del Bonus è di 300 euro al mese per un totale di 3.600 euro all’anno per un massimo di 12 mesi consecutivi. In più, è previsto un bonus una tantum di 300 euro erogabile a chi ha dovuto assumere una seconda colf o badante a causa della maternità della colf o badante principale. La domanda potrà essere presentata solo se i dipendenti hanno almeno un anno di contribuzione continuativa alla CassaColf alle spalle.
Per ottenere il bonus colf e badante, sarà necessario dimostrare di non essere autosufficienti, di avere disabilità o inabilità nello svolgere attività quotidiane.
Per presentare richiesta del Bonus Anziani occorrerà accedere al portale di CassaColf, scaricare il modulo di domanda e compilarlo in ogni sua parte. Il modulo si trova nella sezione “modulistica” insieme alle altre istanze previste da CassaColf. Il datore di lavoro dovrà compilare il modulo di riferimento, firmarlo ed inviarlo all’indirizzo e-mail pratichedatori@cassacolf.it mentre il lavoratore dovrà utilizzare l’indirizzo pratiche@cassacolf.it.
Alla domanda occorrerà allegare la fotocopia dei documenti di identità, la documentazione relativa all’assunzione e alla non autosufficienza dell’anziano. Servirà, dunque, la collaborazione del medico curante al fine di completare correttamente il modulo. Per quanto riguarda le tempistiche, si hanno 12 mesi di tempo dalla richiesta di rimborso di un periodo preciso per l’inoltro.
Il pacchetto di sussidi ed aiuti messi in campo da Cassacolf per aiutare le persone in questo terribile periodo condizionato dal Covid 19 è completato anche dalle prestazioni fornite agli assistenti familiari che sono risultati positivi. Questo ulteriore sussidio è stato prorogato fino al 31 ottobre 2021. In questo caso è prevista
–indennità giornaliera da 100 euro per un massimo di 50 giorni l’anno in caso di ricovero in strutture ospedaliere; indennità giornaliera da 30 euro per un massimo di 10 giorni l’anno in caso di isolamento domiciliare a prescindere dal ricovero ospedaliero a seguito di positività al Covid-19; indennità giornaliera per i figli a carico, da 40 euro, per un massimo di 14 giorni; rimborsi fino a 200 euro per l’acquisto di materiale sanitario e fino a 100 euro per visite domiciliari di personale medico o infermieristico.
Assegno di accompagnamento
Per finire, tra gli aiuti più conosciuti si annovera senz’ombra di dubbio l’assegno di accompagnamento. Quest’ultimo si presenta come un sostegno economico erogato dall’Istituto di previdenza e volto a fronteggiare le spese per un accompagnatore. Anche in questo caso bisogna essere in possesso di determinati requisiti, come ad esempio l’impossibilità di svolgere atti quotidiani della vita e necessità di assistenza. Per quanto riguarda l’importo, invece, differisce di anno in anno: nel 2023 è pari a 522 euro.
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