C’era da aspettarselo: il Covid vivrà con noi ancora per un po di tempo, attraverso la nascita di nuove varianti che, ci auguriamo, non “buchino” i vaccini che l’80 degli italiani ha ricevuto.
L’Organizzazione mondiale della sanità sta monitorando con grande attenzione la variante Delta Plus, che presenta due mutazioni supplementari e che appare molto pericolosa.
La variante Delta si è così sotto sviluppata in altri due ceppi: AY.1 e la AY.2. La prima era stata già individuata in 9 Paesi tra cui Usa e Regno Unito ed era arrivata in Italia in estate. Ora si sta diffondendo anche la nuova variante Delta Plus AY.4.2, anch’essa già presente nel nostro Paese.
“Stiamo tutti guardando” alla situazione varianti di Sars-CoV-2 con l’inverno in arrivo, “per cercare di capire dove il virus sta andando e cosa potremmo aspettarci nelle settimane e nei mesi a venire” ha spiegato Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici per Covid-19 dell’EMA, l’Agenzia europea del farmaco, durante una conferenza stampa. “La Delta è ancora il ceppo dominante che sta circolando e stiamo cominciando a vedere che ci sono alcune mutazioni aggiuntive che stanno prendendo posto, ma al momento in pochi casi, sulla variante Delta”.
Intanto proprio l’EMA dovrebbe cominciare “la prossima settimana” la valutazione del farmaco antivirale orale Molnupiravir sviluppato dall’americana Merck, che ha mostrato di ridurre di circa il 50% il rischio di ricovero e morte nei pazienti con Covid in forma lieve o moderata.
“Si prevede che nel corso dell’autunno e dell’inverno l’aumento del numero di casi accelererà”, ha detto il prestigioso Robert Koch Insitut, che prevede un aumento significativo dei focolai in ospedali e case di riposo.
Al momento si sa che la variante Delta Plus ha una capacità di diffusione ancora più rapida della Delta e si lega con facilità alle cellule polmonari. Questo nuovo sottoceppo di Delta che contiene una mutazione aggiuntiva potrebbe rendere più facile per il virus infettare gli individui.
Inoltre, secondo i primi studi sarebbe potenzialmente resistente alla terapia con anticorpi monoclonali.
La sintomatologia di questa nuova variante è simile a quelle precedenti. Con la differenza che sembra colpire maggiormente le vie aeree superiori piuttosto che quelle inferiori, generando quindi più faringiti, riniti e infezioni simili. Ma meno bronchiti e polmoniti. Nel caso di un “raffreddore che non passa”, di febbre e ovviamente di un contatto positivo, occorre fare il tampone.
I principali sintomi sono questi e la maggior parte delle persone che contraggono il Covid sintomatico sviluppa almeno uno di questi: temperatura elevata, tosse persistente, perdita o cambiamento dell’olfatto o del gusto. Secondo gli esperti, i vaccini esistenti sembrano proteggere molte persone dal Covid grave, ma sono necessari livelli molto più alti di anticorpi per proteggersi dalla Delta rispetto al ceppo virale originale, per questo auspicano vaccini specifici per questa variante.
Per quanto riguarda l’efficacia dei vaccini, su questa variante, non ci sono dati certi: sono necessarie ulteriori ricerche prima di poter dire esattamente in che modo Delta Plus avrà un impatto sui Paesi, ma i primi studi suggeriscono che la mutazione non sarà in grado di eludere la protezione offerta dai vaccini.
Secondo gli esperti, i vaccini esistenti sembrano proteggere molte persone dal Covid grave, ma sono necessari livelli molto più alti di anticorpi per proteggersi dalla Delta rispetto al ceppo virale originale, per questo auspicano vaccini specifici per questa variante.