Arriva Paxlovid in Italia, la pillola della Pfizer che cura il Covid ed efficace contro Omicron
Ecco la notizia che tanto aspettavamo: il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali) ha dato il via libera alla commercializzazione del Paxlovid, la pillola anti-Covid sviluppata da Pfizer ed efficace contro Omicron.
Il farmaco sembra essere molto efficace per evitare l’aggravarsi della malattia.
L’ente regolatorio spiega in una nota che dagli studi condotti “il profilo di sicurezza di Paxlovid è stato favorevole“, “gli effetti collaterali sono stati generalmente lievi” e per quanto ci siano delle avvertenze i benefici superano i rischi.
Paxlovid è in grado di bloccare la capacità di Sars-CoV-2 di moltiplicarsi nell’organismo bloccando un enzima del virus.
Il farmaco di Pfizer “ha il potenziale per fare davvero la differenza per le persone ad alto rischio di progressione verso il Covid grave” ha detto la commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides dopo il via libera dell’Ema. Kyriakides ha poi sottolineato che ad oggi “sono 6 i farmaci contro il Covid-19 autorizzati nell’ambito della strategia terapeutica Ue e altri arriveranno nelle prossime settimane“. La pillola di Pfizer “è il primo antivirale orale per uso domestico nel nostro portafoglio e abbiamo visto prove promettenti della sua efficacia contro Omicron e altre varianti”.
Paxlovid: quando va assunta la pillola anti-Covid
Gli effetti indesiderati più comuni riportati durante il trattamento e fino a 34 giorni dopo l’ultima dose sono stati disgeusia (disturbi del gusto), diarrea e vomito.
La pillola anti-Covid non deve essere utilizzata anche in pazienti con funzionalità renale o epatica gravemente ridotta. Paxlovid non è raccomandato durante la gravidanza, ma anche nelle donne che non usano contraccettivi e possono iniziare una gravidanza. Queste raccomandazioni sono dovute al fatto che studi di laboratorio sugli animali suggeriscono che dosi elevate del farmaco possono avere un impatto sulla crescita del feto. Si tratta, lo ripetiamo, di indicazioni che l’Ema aveva fornito a metà dicembre.
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