Un bambino disabile, nato senza braccia, è stato cacciato fuori da un ristorante perchè il proprietario era contrario ad ospitare il piccolo che si aiutava a portare il cibo alla bocca tramite i piedi, non possedendo, come detto, gli arti superiori.
Un esempio di discriminazione e mancanza di rispetto è stato documentato da Tvanouvelles: il protagonista è un bambino disabile senza braccia di 3 anni.
Ancora nel 2021, la disabilità viene vista con gli occhi dell’ignoranza, della discriminazione, senza comprendere che queste persone hanno diritto di essere rispettati come chiunque.
La storia raccontata da Tvanouvelles, ha come protagonista un bellissimo bambino, nato privo degli arti superiori.
Sua madre sostiene che suo figlio di tre anni è stato discriminato dal proprietario di un ristorante l’IHOP a Hot Springs, in Arkansas.
Il motivo? perché il piccolo William, di tre anni, nato senza braccia, mangia seduto a tavola e usa i piedi per portare il cibo alla bocca.
A raccontare la vicenda è la stessa genitrice: la piccola famiglia ha deciso di mangiare al ristorante IHOP, perché il piccolo sognava di assaporare frittelle.
“Tutto quello che voleva mangiare erano le frittelle”, ha detto Alexis Bancroft, la madre di William, in un’intervista al canale americano KARK.
Quando sono arrivati al ristorante, la madre e il figlio sono andati in bagno a lavare i piedi del bambino in modo che potesse mangiare in totale sicurezza igienica.
Quando si sono accomodati al tavolo e sono state servite le frittelle, il gestore ha riferito alla madre che il piccolo non poteva sedersi sul tavolo e toccare con i piedi il contenitore dello sciroppo d’acero per motivi di igiene.
“Chiedete a tutti i vostri clienti se si sono lavati le mani prima di toccare il contenitore dello sciroppo“, ha domandato la madre al direttore.
Secondo Alexis Bancroft, il manager ha quindi chiesto scusa alla famiglia, ma era troppo tardi. “Ha discriminato mio figlio a causa della sua disabilità“, ha spiegato la madre.
La famiglia Bancroft ha lasciato il ristorante senza pagare e senza aver pranzato.
Nonostante le scuse della catena di fast food, il danno è stato fatto, secondo la madre del piccolo.
“Si sono scusati dicendo che non era intenzionale. Ma mio figlio non può dimenticarlo. Il giorno dopo, non voleva più sedersi a tavola per mangiare. Voleva sedersi su una sedia anche se non poteva davvero farlo e lamentava, piangendo, di voler le braccia come gli altri bimbi, per mangiare le frittelle “, ha aggiunto Bancroft.
Il presidente di IHOP, Darren Rebelez, ha dichiarato in un comunicato che non tollera alcun gesto discriminatorio e che il proprietario di quel punto vendita, ha commesso un errore molto grave.
“Il franchising riqualificherà i dipendenti per garantire che il servizio IHOP sia adatto a tutti i clienti, in particolare a quelli con disabilità”, si legge nella reazione dell’azienda.
Secondo diverse fonti contattate, il direttore è stato licenziato pochi giorno dopo l’accaduto.
Avere una disabilità fisica è un grosso disagio poichè rende i gesti quotidiani meno semplici e talvolta si devono affrontare barriere insormontabili della vita.
Anche se la società contemporanea si professa tollerante ed aperta alla diversità, si può dimostrare che non è così.
Bisognerebbe imparare a capire che la vera disabilità appartiene a chi ferisce, deride o discrimina un soggetto debole che, non per sua volontà, deve affrontare problemi di salute e psicologici.
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