“E’ appena stato pubblicato su ‘Nature Medicine‘ l’articolo che riporta i risultati dello studio ‘Save More‘. I risultati raggiunti con questo studio randomizzato in doppio cieco con anakinra sono straordinari sotto tutti i punti di vista, e per la prima volta si utilizza la combinazione di un farmaco come anakinra associato a un biomarker, il suPar, per la selezione dei pazienti più a rischio di progressione del Covid. L’uso di anakinra ha ridotto mortalità e progressione di malattie”. Queste le parole di Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, pubblicate su Facebook.
“Una ulteriore arma per spegnere la grave infiammazione che scatena il Covid – dichiara – Con orgoglio il mio gruppo di studio ha partecipato a questo studio greco-italiano con l’arruolamento di numerosi pazienti”.
Anakinra è un farmaco usato per trattare l’artrite reumatoide e altre gravi patologie infiammatorie quali le sindromi periodiche associate alla criopirina È un antagonista del recettore dell’interleuchina 1. È prodotto dalla Swedish Orphan Biovitrum.
Somministrare precocemente questo farmaco, in associazione con lo standard terapeutico attuale, in pazienti positivi al Civid, permette di ridurre del 55% la mortalità dei soggetti con polmonite grave, sostiene lo studio SAVE-MORE, condotto tra Italia e Grecia su circa 600 pazienti ospedalizzati.
“L’anti-infiammatorio Anakinra, usato per il trattamento dell’ artrite reumatoide, riduce la mortalità dei malati gravi di Covid-19 in modo significativo, se dato in fase precoce della malattia, a differenza di un altro anti-infiammatorio, il tocilizumab, sperimentato nei mesi scorsi”, sosteneva uno studio dell’ospedale San Raffaele di Milano, pubblicato sulla rivista Lancet Reumathology, già nel febbraio scorso.
“L’impiego precoce e mirato di anakinra, in combinazione con lo standard terapeutico attuale, “ha ridotto la mortalità e i ricoveri in terapia intensiva, aumentando la guarigione completa nei pazienti Covid-19 ricoverati con prognosi sfavorevole dovuta al rischio di insufficienza respiratoria grave. La diminuzione della mortalità relativa è stata del 55%, raggiungendo l’80% nei pazienti colpiti da tempesta citochinica”.
I dati della ricerca ‘Save-More’, lo studio di fase III, sull’antinfiammatorio anakinra in associazione con lo standard terapeutico attuale nei pazienti con polmonite da Covid-19 da moderata a grave già pubblicizzati da Bassetti, vengono esaltati anche dallo “Spallanzani” di Roma.
“La dimostrazione dell’efficacia di anakinra, antagonista del recettore dell’IL-1, nel ridurre la tempesta citochinica tipica del Covid-19, e l’identificazione di un parametro del sangue facilmente determinabile che possa identificare correttamente i pazienti che si possano giovare di questo stesso farmaco, apre nuovi scenari terapeutici in particolari nei pazienti gravi ad elevato rischio di ingresso in rianimazione e morte”, afferma Emanuele Nicastri, infettivologo e direttore Divisione Malattie infettive ad alta intensità di cura dell’Istituto Spallanzani di Roma – che aiuteranno la comunità scientifica a contrastare gli effetti del virus intervenendo sul suo meccanismo d’azione e annullando la sua forza virale”.