Buone notizie per chi percepisce l’assegno sociale: passerà da 460 euro a 651. Ecco quando…
L’assegno sociale è una prestazione economica, erogata a domanda, dedicata ai cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. Dal 1° gennaio 1996, l’assegno sociale ha sostituito la pensione sociale. La prestazione ha natura assistenziale ed è inesportabile; pertanto, non può essere riconosciuta se il titolare della prestazione risiede all’estero. Il beneficio economico non è reversibile ai familiari superstiti.
L’importo dell’assegno per il 2021 è pari a 460,28 euro per 13 mensilità. Il limite di reddito da non superare per ottenere il sussidio è pari a 5.983,64 euro annui e 11.967,28 euro, se il soggetto è coniugato. I soggetti devono aver compiuto 65 anni di età.
Hanno diritto all’assegno in misura intera i soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito e i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare inferiore al totale annuo dell’assegno.
Per ottenere il sussidio basta presentare domanda all’Inps.
L’assegno sociale rappresenta l’unico sussidio che permette a coloro che non hanno versato contributi sufficienti per la pensione, di ottenere una sussistenza economica.
Grande novità: l’assegno sociale passa da 460 euro a 651!
La vera novità che pochi conoscono è che l’assegno sociale può variare il suo importo con l’aumentare dell’età. Tale aumento prende il nome di “incremento al milione”.
L’assegno può essere maggiorato, sino ad arrivare a un massimo di 651,51 euro mensili: ma la maggiorazione assegno sociale da quando spetta?
La seconda maggiorazione di 191,74 euro mensili spetta ai pensionati con almeno 70 di età, con reddito sino a 8.476,26 euro, se non sposati, o sino a 14.459,80 euro, se coniugati (valori 2021).
Questa maggiorazione può spettare anche ai minori di 70 anni che hanno alle spalle un determinato ammontare di contributi: in particolare, la riduzione di età è pari a 1 anno ogni 5 anni di contribuzione accreditata (ad esempio, se il signor Luigi ha ha maturato nel corso della vita 10 anni di contributi, può ottenere la maggiorazione dell’importo a 68 anni di età). L’età minima per il riconoscimento dell’incremento al milione è di 65 anni.
Bisogna poi considerare che, qualora l’assegno sociale spetti in sostituzione della pensione d’invalidità o inabilità civile, può spettare una differente maggiorazione, che eleva l’assegno sociale sostitutivo sino all’importo dell’assegno sociale ordinario.
Quale reddito non superare per il diritto all’assegno sociale?
L’assegno sociale può spettare in misura intera o ridotta, a seconda del reddito posseduto; in particolare:
-ai beneficiari non coniugati privi di reddito, spetta per intero;
-ai beneficiari coniugati privi di reddito, spetta per intero;
-ai non coniugati con reddito sino a 5.983,64 euro annui, spetta in misura ridotta;
-ai coniugati con reddito della coppia sino a 5.983,64 euro annui, spetta in misura intera [5];
-ai coniugati con reddito della coppia da 5.983,64 euro annui sino a 11.967,28 euro annui, spetta in misura ridotta.
Non sono comunque considerate, ai fini del superamento delle soglie di reddito, le seguenti voci:
-il Tfr (il trattamento di fine rapporto, in parole semplici la liquidazione), le relative anticipazioni, le altre indennità di fine rapporto;
-la rendita dell’abitazione principale;
-gli arretrati da lavoro dipendente soggetti a tassazione separata, compresi gli arretrati per attività lavorativa svolta all’estero;
-le indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili (in generale, sono escluse le indennità di accompagnamento di ogni tipo), le indennità di comunicazione per i sordi, gli assegni per l’assistenza personale e continuativa erogati dall’Inps ai pensionati per inabilità;
gli assegni riconosciuti dall’Inail per l’assistenza personale continuativa, nelle ipotesi di invalidità permanente assoluta;
-alcuni vitalizi per gli ex combattenti.