Molti dicono che il Covid sta andando in vacanza, ma purtroppo non è proprio così. Alcuni casi di variante Delta iniziano a fare paura e Russia e Gran Bretagna contano un innalzamento di casi negli ultimi giorni.
Quello che più si teme della variante Delta, è l’insorgere dei sintomi che potrebbe non essere riconosciuta e curata in tempo, considerando che i segnali della malattia sono completamente diversi ai precedenti.
Compromissione dell’udito, gravi disturbi gastrointestinali e coaguli di sangue che possono causare cancrena: questi alcuni dei sintomi che finora non erano stati comunemente osservati nei pazienti Covid e che i medici indiani collegano all’infezione causata dalla nuova variante.
Nello specifico, i pazienti colpiti dal Covid variante Delta hanno indicato sintomi molto specifici e comuni a tutti: mal di stomaco, nausea, perdita dell’appetito, perdita dell’udito, dolori articolari e, in alcuni casi, all’infezione fa seguito lo sviluppo di microtrombi (o piccoli coaguli di sangue) tanto gravi da causare la morte dei tessuti colpiti e determinare la cancrena. Ad essi si aggiungono: gonfiore intorno al collo e grave tonsillite.
Oltre che più contagiosa, la variante indiana B.1.617.2 del coronavirus, recentemente rinominata “Delta” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, potrebbe comportare un maggiore rischio di ricovero in ospedale.
“Abbiamo bisogno di più ricerca scientifica per analizzare se queste nuove manifestazioni cliniche siano associate o meno alla variante – ha affermato a Bloomberg Abdul Ghafur, specialista in Malattie infettive presso l’Apollo Hospital di Chennai, la più grande città del Sud dell’India, spiegando di avere un alto numero di pazienti colpiti da diarrea rispetto all’ondata iniziale – . L’anno scorso, pensavamo di aver appreso tutto del nostro nuovo nemico, e invece è cambiato. Questo virus è diventato così…. così imprevedibile”.
Ganesh Manudhane, un cardiologo di Mumbai, negli ultimi due mesi, ha curato otto pazienti Covid per complicanze trombotiche al Seven Hills Hospital, di cui due hanno richiesto l’amputazione delle dita di una mano o di un piede. “Ho osservato dai tre ai quattro casi in tutto lo scorso anno, e ora invece, abbiamo un paziente a settimana” ha detto Manudhane.
Tuttavia Manudhane ha spiegato di essere “sconcertato” dalla ricorrenza di coaguli di sangue nei pazienti di tutte le fasce d’età e senza precedenti di problemi legati alla coagulazione.
Inoltre con l’aumento della trasmissione, si sta registrando anche una crescita dei casi di mucormicosi, una rara infezione fungina opportunistica, le cui infezioni sfiorano quasi le 9mila nei pazienti Covid.