I beneficiari di RdC potranno fare i giardinieri, lavorare in biblioteca o accompagnare i bimbi a scuola.
Chi percepirà il Reddito di Cittadinanza (RdC) dal prossimo autunno dovrà svolgere mansioni e fare lavoretti per conto del Comune, con un impegno dalle 8 alle 16 ore a settimana. La prima ad accettare la proposta è la città di Napoli.
Palazzo San Giacomo ha approvato infatti, la delibera di indirizzo con i Progetti di Utilità Collettiva (PUC). Individuati gli ambiti in cui si svolgerà l’attività di pubblica utilità: sociale, ambiente, tutela dei beni comuni, arte e cultura. Ogni beneficiario sarà abbinato in automatico dalla piattaforma GePi e tramite un breve questionario potrà decidere quale mansione, tra quelle indicate, sarà idoneo a svolgere.
I beneficiari di RdC potranno aiutare a curare i giardinetti cittadini, grattare via i graffiti dai monumenti pubblici, dare una mano nelle biblioteche comunali o accompagnare i bimbi a scuola. L’assessore comunale al Welfare Monica Buonanno: “Siamo la prima città in Italia – spiega a Fanpage.it – a pubblicare un atto di indirizzo per i PUC. Grazie a questi progetti chi percepisce il reddito imparerà a svolgere delle mansioni. Non si tratta di un lavoro, ma è un’occasione di crescita che si potrà poi sfruttare sul mercato del lavoro”. Il percorso del PUC si affianca a quello presso i centri per l’impiego che prevede l’accompagnamento tramite i navigator al lavoro, per il quale vige l’esclusione dal RdC se si rifiutano 3 offerte di lavoro.
Il Reddito di Cittadinanza è partito da 15 mesi. Le prime card sono state consegnata tra marzo e aprile 2019 aprile. Il decreto sui Puc, il primo atto amministrativo, è arrivato a fine ottobre ed è stato pubblicato in Gazzetta a gennaio 2020, ma le attività connesse al RdC sono state poi sospese durante il periodo del lockdown. Gli importi del contributo, che sono definiti dall’Inps, possono variare: si va da circa 200 fino a 1.200 euro al mese, in base a diverse condizioni, come reddito, proprietà immobiliari, numero di familiari, figli o disabili a carico. Finora, chi percepiva il RdC non ha svolto lavori socialmente utili.
I soggetti beneficiari del reddito svolgeranno le loro mansioni a favore della comunità per almeno 8 ore settimanali, all’occorrenza aumentabili fino ad un massimo di 16 ore, come prevede la norma. Si tratta quindi di un impegno massimo di 2-3 ore al giorno. Ecco alcune delle attività che si potranno svolgere:
-restauro barriere architettoniche
-rimozione graffiti da edifici pubblici
-messa in opera di attrezzature per la pulizia di ambienti
-pulizia e riordino degli ambienti
-supporto apertura biblioteche e centri lettura
-controllo sale biblioteca
-riordino del patrimonio librario
-accompagnamento bimbi a scuola a piedi
-accompagnamento delle persone su percorsi collinari
-accompagnamento gite anziani o disabili
-piccola manutenzione di struttura
-piccola manutenzione giochi bimbi nei parchi
-supporto a personale museo
-catalogazione patrimonio artistico o informativo
-supporto piattaforma messa in rete del patrimonio artistico
-sensibilizzazione temi ambientali
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