Diritti e doveri

Chi soffre di depressione ha diritto all’invalidità e assegno di 300 euro. Ecco come ottenerla e chi può richiederla

Se soffro di invalidità, ho diritto all’invalidità? Questa la domanda più frequente degli utenti che, affetti dalla malattia del secolo, spesso invalidante, si chiedono se per questa malattia psicologica è possibile ricevere un indennità economica ed agevolazioni sanitarie.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (in inglese WHO ossia World Health Organization) la depressione colpisce oltre 322 milioni di persone nel mondo.

In Italia, sono oltre 3 milioni le persone che soffrono di disturbo depressivo di cui quasi la metà con la forma più grave.

La depressione

La depressione è una malattia, uno squilibro dell’umore caratterizzato da sentimenti di tristezza di diversa gravità, inadeguatezza, mancanza di speranza, sensazione di malessere profondo, sensi di colpa e dubbi. Essa rappresenta pertanto una malattia che genera inabilità e se pur è una patologia dell’anima, comunque genera malessere.

Chi è vittima di depressione merita la stessa attenzione e le stesse cure di qualsiasi altra persona malata, in quanto si tratta di una patologia uguale a tutte le altre; anzi, a volte perfino più grave. Probabilmente ti interesserà sapere che la depressione può conferire il diritto ad ottenere l’invalidità civile. N.B(L’invalidità civile comporta il riconoscimento di una serie di benefici, posti a carico dell’INPS, previo accertamento dell’effettiva difficoltà a svolgere le attività tipiche della vita quotidiana, lavorativa o di relazione che lo connotano).

La legislazione italiana, infatti, si preoccupa di tutelare tutte quelle persone che, a causa della loro patologia, non possono accedere al mondo del lavoro, oppure possono farlo ma a condizioni decisamente svantaggiate; ugualmente, essa tutela coloro che non possono svolgere le attività tipiche della propria età. È la stessa Costituzione ad imporre allo Stato di aiutare tutti coloro che, per via della loro inabilità, senza un adeguato intervento non possono godere delle stesse opportunità di tutti gli altri. Tra gli strumenti principali di protezione dei soggetti svantaggiati v’è proprio l’invalidità civile. Per godere di tali agevolazioni è necessario che il richiedente sia inabile a causa di una patologia.

Invalidità per depressione: ecco come ottenerla

L’inps, con una recente circolare, ha circoscritto le patologie che permettono di fare domanda d’invalidità per depressione.

In particolare, è prevista una percentuale di invalidità diversa a seconda della gravità della patologia, come di seguito indicato:

  • sindrome depressiva endoreattiva lieve : invalidità del 10%;
  • sindrome depressiva endoreattiva media: invalidità del 25%;
  • sindrome depressiva endoreattiva grave: invalidità dal 31 al 40%;
  • sindrome depressiva endogena lieve: invalidità del 30%;
  • sindrome depressiva endogena media: invalidità dal 41 al 50%;
  • sindrome depressiva endogena grave: invalidità dal 71 all’80%;
  • nevrosi fobico ossessiva e/o ipocondriaca di media entità: invalidità dal 21% al 30%;
  • nevrosi fobico ossessiva lieve: invalidità del 15%;
  • nevrosi fobico ossessiva grave: invalidità dal 41% al 50%;
  • nevrosi ansiosa: invalidità del 15%;
  • psicosi ossessiva: invalidità dal 71% all’80%.
L’assegno d’invalidità dà diritto a:

-l’esistenza di un’invalidità superiore al 67%,

-del requisito contributivo di 5 anni, di cui 3 versati negli ultimi 5 anni.

L’assegno ordinario d’invalidità si calcola sulla base dei contributi accreditati.

In assenza di tali presupposti è sempre possibile ottenere la pensione d’invalidità civile, in presenza di un’invalidità del 74% e un reddito non superiore a 4.853.

In tali casi si ha diritto ad un assegno di 289 euro mensili.

In Italia l’INPS riconosce anche la pensione di vecchiaia anticipata per quelle invalidità superiori all’80%. In particolare possono andare in pensione gli uomini che hanno compiuto i 60 anni e 7 mesi e le donne che hanno compiuto 55 anni e 7 mesi.

Sono esclusi da tale beneficio i lavoratori pubblici e quelli autonomi. Alla non autosufficienza per un’invalidità del 100% è associato l’assegno di accompagnamento di 516 euro al mese.

Come richiederla?

Per ottenere la pensione è necessario avere una riduzione di almeno un terzo della propria capacità lavorativa o l’impossibilità di svolgere alcuni atti della vita quotidiana.

Per chiedere l’invalidità civile, il paziente deve innanzitutto recarsi dal proprio medico di famiglia per la compilazione online del certificato medico introduttivo, perché sia attestata la patologia invalidante. Bisogna poi trasmettere telematicamente il certificato medico all’Inps, accedendo direttamente alla propria area personale mediante codice pin oppure tramite patronato o associazioni di categoria. L’inps provvederà a fissare la visita medica di accertamento presso la commissione asl integrata da un medico Inps.

Inviata la domanda, l’Inps fissa la data della visita che il richiedente dovrà sostenere presso la propria sede; i tempi per la chiamata possono essere anche di qualche mese. La commissione medica dovrà valutare la gravità del depressione e la capacità di quest’ultima di ridurre la capacità lavorativa dell’invalido oppure di impedirgli gli atti della vita quotidiana. I parametri da seguire sono quelli indicati nella tabella ministeriale sopra richiamata.