Storie

Clochard lascia una lettera nella cassetta di una libreria gratuita: “Ho fame, non abbandonatemi”


Una commovente storia arriva dalla Puglia, precisamente da Taranto: un urlo di sofferenza di un senza tetto che chiede aiuto: “non lasciatemi da solo, ho fame”. La storia di un uomo vittima di violenza familiare, che ha preferito vivere per strada piuttosto che ricevere ancora maltrattamenti fisici e psicologici. Ora non ce la fa più e il Coronavirus lo ha privato di tutto ciò che aveva: quel pò di cibo offerto dalla Caritas che ora è chiusa.

La storia che stiamo per raccontarvi ha come protagonista Ale, un senzatetto di Taranto, che ama scrivere e leggere, ma che purtroppo non ha una casa e del cibo per sfamarsi. In questo periodo di emergenza, rischiava di morire di fame ma, per fortuna, le sue parole sono giunte all’amministrazione comunale che con grande impegno si sono presi cura di lui.




È bastata una lettera: “Per il nostro concittadino senzatetto – ha detto l’assessore comunale Francesca Viggianopasti caldi e libri per nutrirsi l’anima”. Una storia di sofferenza che si accentua maggiormente ora che il Coronavirus ha costretto tutti noi a chiuderci in casa. Noi possediamo le nostre case calde e accoglienti e quello stipendio, se pur striminzito, per andare avanti. Questa povera gente non ha nulla, è sola e ora soffre molto di più.

“Ho fame, non lasciatemi da solo”

È bastata una lettera, forte e struggente, per risolvere la situazione di emergenza di un povero cittadino pugliese che rischiava di morire di fame e di sete in questo periodo di grande paura e preoccupazione.

La sua lettera:

Ciao. Sono un senzatetto, un clochard o come si dice in gergo comune un barbone. Effettivamente nell’ultimo mese, la mia barba ha raggiunto una discreta lunghezza, poiché a causa del recente virus, la Caritas e  i luoghi dove potevo lavarmi, sbarbare e mangiare sono stati chiusi.

Ciò che ne consegue, appunto, non è la lunga barba, scarsa igiene personale e circa 10 chili persi per mancanza di un pasto quotidiano sufficiente e decente. Ho fame!! Grazie a questa piccola casetta della cultura “free” almeno i libri da leggere non mi mancano e ho infatti letto praticamente tutti i libri che sono disposizione di tutti fuorché i libri per bambini che di certo, non sono meno interessanti degli altri.




Vivo per strada un po’ a causa di problemi familiari che hanno raggiunto il loro apice poco più di un anno fa. Vengo infatti da una situazione familiare di violenza gratuita che mi ha spinto ad allontanarmi dai miei genitori perché non subisca più le violenze fisiche e psicologiche che diverse volte mi hanno portato al pronto soccorso per curare i vari traumi fisici riportati.

In questo momento di emergenza Covid-19 la situazione si è resa ancora più complicata. Soffro infatti oltretutto anche la fame, la necessità di una doccia, si fa sempre più marcata nell’odore che mi porto addosso e nell’aspetto decisamente trasandato. Comunque almeno i libri non mancano. Grazie”.

La risposta dell’Amministrazione comunale

Così l’amministrazione comunale ha risposto al clochard:

Carissimo. Sono Francesca Viggiano, assessore del Comune di Taranto. Ho ricevuto la tua lettera e l’ho subito girato al sindaco ed abbiamo deciso di intervenire subito con un piccolo aiuto che non ti faccia sentire solo, specialmente in questo momento di emergenza sanitaria. Abbiamo letto la tua storia e ci ha colpito molto.

Abbiamo pensato di metterti a disposizione un piccolo kit con le mascherine, guanti, indumenti puliti e due libri, visto la tua passione per la lettura. Per la tua igiene personale potrei andare ogni giorno dalle 9 alle 12 in via p…. Ti aspettano in ogni caso visto la chiusura dei centri Caritas, abbiamo pensato di farti prevenire pranzo e cena ogni giorno alle 12:30 e alle 19:30. Per favore farci pervenire i tuoi dati personali per poterti aiutare più compiutamente. Non sei solo”




Abbiamo ricevuto questa richiesta di aiuto – ha detto Francesca Viggiano, assessore comunale di Taranto – ci è arrivata una mail, nella quale ci è stata segnalata la storia di questo ragazzo che aveva scritto questa lettera struggente, dura però veramente significativa. Ogni giorno – continua – abbiamo messo a disposizione pasti caldi alle 12.30 e alle 19.30
per questo nostro concittadino“.

Dobbiamo anche prenderci cura di chi ha grande difficoltà nella sua giornata quotidiana a prescindere dall’epidemia – ha detto Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto – nella speranza che chi ha lasciato quella lettera possa trovare un po’ di calore, possa sentire che la comunità c’è, è presente, è vicina e insieme al cibo e ai libri, possa avere la speranza di giorni migliori”.


error: Contenuto protetto da Copyright