Le malattie cardiovascolari (malattie ischemiche del cuore, come l’infarto acuto del miocardio e l’angina pectoris, e le malattie cerebrovascolari, come l’ictus ischemico ed emorragico) sono tra le principali cause di morbosità, invalidità e mortalità in Italia. Sono in gran parte prevenibili, in quanto riconoscono, accanto a fattori di rischio non modificabili (età, sesso e familiarità), anche fattori modificabili, legati a comportamenti e stili di vita (fumo, consumo di alcol, scorretta alimentazione, sedentarietà) spesso a loro volta causa di diabete, obesità, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa.
Il dato interessante, come riporta il Ministero della Salute, è che ad essere colpite sono molte donne: fino alla menopausa le donne sono aiutate dalla protezione ormonale.
Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 35,8% di tutti i decessi (32,5% nei maschi e 38,8% nelle femmine). In particolare, secondo i dati Istat 2017, la cardiopatia ischemica è responsabile del 10,4% di tutte le morti (11,3% nei maschi e 9,6% nelle femmine), mentre gli accidenti cerebrovascolari del 9,2% (7,6% nei maschi e 10,7% nelle femmine).
Detto ciò, ci rendiamo conto le malattie cardiovascolari possono portare a due conseguenze gravi: morte o invalidità ovvero impossibilità di condurre una vita normale a causa della presenza della patologia.
Per questo motivo, alle patologie più gravi è collegata una specifica percentuale d’invalidità, sulla base della quale si può aver diritto a dei trattamenti di assistenza erogati dall’Inps.
Il cittadino che è affetto da patologia cardiaca ha pertanto il diritto alla pensione d’invalidità civile, o assegno di assistenza per invalidi civili parziali, alla pensione d’inabilità civile, nell’ipotesi di riconoscimento dell’invalidità civile nella misura del 100% e, nei casi in cui l’interessato sia anche non autosufficiente, all’assegno di accompagnamento.
Ma quali patologie cardiache sono comprese tra quelle che danno diritto all’assegno?
In questo articolo comprenderete quali sono i casi in cui l’invalido può chiedere la pensione d’invalidità e in base alla patologia, scoprire quale percentuale viene attribuita e quindi quale somma in denaro ricevere.
Ricorda: per ottenere l’invalidità il soggetto deve dimostrare che le sue attività quotidiane sono compromesse a causa della malattia.
Per aver diritto alla pensione d’invalidità civile, o assegno di assistenza per invalidi civili parziali, è necessario soddisfare le seguenti condizioni:
-età compresa tra i 18 e i 67 anni (requisito valido sino al 31 dicembre 2022 in base agli incrementi alla speranza di vita media);
-invalidità civile riconosciuta in misura compresa tra il 74 e il 99%;
-cittadinanza italiana, europea o extracomunitaria, in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo;
-per il 2021, reddito annuo non superiore a 4.926,35 euro;
-riconoscimento dello stato di disoccupazione, che può essere mantenuto, anche se si lavora, se non si superano 8145 euro di reddito su base annua, nel caso in cui l’attività svolta sia di lavoro dipendente o co.co.co., oppure non si superano 4.800 euro su base annua, nell’ipotesi in cui l’attività esercitata sia di lavoro autonomo;
-assenza di trattamenti incompatibili con la pensione d’invalidità civile.
L’assegno ammonta a 286,81 euro al mese ed è esente da tassazione.
Le percentuali d’invalidità civile previste per le patologie dell’apparato cardiocircolatorio sono riportate in apposite tabelle ministeriali:
Apparato cardiocircolatorio | |||
Patologia | % Invalidità minima | % Invalidità Massima | % Invalidità Fissa |
Angina pectoris stabile | – | – | 60 |
Aritmie gravi pacemaker non applicabile | – | – | 100 |
Cardiopatia valvolare aortica con applicazione di protesi | – | – | 25 |
Cardiopatia valvolare non aortica con applicazione di protesi | – | – | 35 |
Stenosi congenita della polmonare grave (III CLASSE NYHA) | 71 | 80 | – |
Stenosi o coartazione aortica congenita moderata (II CLASSE NYHA) | – | – | 50 |
Stenosi o coartazione aortica congenita serrata (III CLASSE NYHA) | – | – | 75 |
Miocardiopatie o valvulopatie con insufficienza cardiaca lieve (I CLASSE NYHA) | 21 | 30 | – |
Miocardiopatie o valvulopatie con insufficienza cardiaca moderata (II CLASSE NYHA) | 41 | 50 | – |
Miocardiopatie o valvulopatie con insufficienza cardiaca grave (III CLASSE NYHA) | 71 | 80 | – |
Miocardiopatie o valvulopatie con insufficienza cardiaca gravissima (IV CLASSE NYHA) | – | – | 100 |
Coronaropatia lieve (I CLASSE NYHA) | 11 | 20 | – |
Coronaropatia moderata (II CLASSE NYHA) | 41 | 50 | – |
Coronaropatia grave (III CLASSE NYHA) | 71 | 80 | – |
Coronaropatia gravissima (IV CLASSE NYHA) | – | – | 100 |
Stenosi congenita della polmonare moderata (II CLASSE NYHA) | 31 | 40 | – |
Cardiopatie con applicazione di pacemaker a frequenza fissa | 31 | 40 | – |
Cardiopatie con applicazione di pacemaker a frequenza variabile secondo esigenze fisiologiche | 21 | 30 | – |
Trapianto cardiaco in assenza di complicanze | 71 | 80 |
Avranno diritto all’assegno di assistenza per invalidi civili coloro che sono affetti da queste problematiche di salute, a carico dell’apparato cardiocircolatorio:
-il trapianto cardiaco in assenza di complicanze;
-la coronaropatia grave o gravissima;
-le miocardiopatie o valvulopatie con insufficienza cardiaca grave o gravissima;
-la stenosi o coartazione aortica congenita serrata;
-la stenosi congenita della polmonare grave;
-le aritmie gravi con pacemaker non applicabile.
Tutte queste patologie, difatti, possono comportare il riconoscimento di un’invalidità civile del 74% o superiore. Ciò non significa che chi presenta una patologia che dà diritto al riconoscimento di un’invalidità civile in misura inferiore non possa aver diritto alla pensione: la percentuale riconosciuta nel concreto può essere più elevata, in quanto le condizioni del paziente devono essere valutate nel loro complesso.
Il soggetto potrà ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile del 100%, e quindi della pensione d’inabilità civile, in caso di miocardiopatie o valvulopatie con insufficienza cardiaca gravissima, di coronaropatia gravissima e di aritmie gravi con pacemaker non applicabile.
Nell’ipotesi in cui l’invalido al 100% sia anche non autosufficiente, ha inoltre diritto all’indennità di accompagnamento.
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