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Con il nuovo Governo Draghi, si dirà addio al Reddito di Cittadinanza? Ecco il suo pensiero sul sussidio


Nuovo Governo, grandi cambiamenti. Ma cosa accadrà ora? Il reddito di cittadinanza sarà ancora riconfermato?
Purtroppo, con il nuovo Governo Draghi si teme per il futuro del Reddito di Cittadinanza. L’ex Presidente della BCE ritiene che i sussidi, da soli, non siano sufficienti per la crescita di un Paese e non portano grandi benefici.

Con il nuovo Governo Draghi, si dirà addio al Reddito di Cittadinanza?

Reddito di Cittadinanza: ci si interroga su cosa potrebbe succedere con il nuovo Governo Draghi. Ci sarà un imminente cancellazione del sussidio? Già nella giornata di ieri era stata paventata l’ipotesi di una cancellazione del Reddito di Cittadinanza: Matteo Renzi, infatti, ha chiesto una profonda revisione della misura come garanzia.

Con il Governo Draghi, la lente di ingrandimento sarà puntata proprio sul sussidio, tanto amato dagli italiani e si valuterà se ancora sussistono gli elementi per andare avanti in questo progetto, che fin ora non ha portato alcun beneficio.

Per sapere con sicurezza cosa deciderà Mario Draghi, bisognerà attendere e valutare anche cosa pensa, a tal riguardo, la maggioranza che lo appoggerà.

Mario Draghi: “Per il rilancio del Paese non bastano i sussidi”

Nel corso della sua partecipazione al Meeting 2020 – Special Edition che si è tenuto a Rimini, l’ex Governatore di Bankitalia, nonché Presidente della BCE, ha fornito il suo parere rispetto ai sussidi erogati da uno Stato per il sostegno economico ai cittadini. Un chiaro riferimento anche al Reddito di Cittadinanza, misura che in questi mesi di crisi economica si è rivelata fondamentale per evitare lo scoppio di una crisi sociale.

A proposito di sussidi, Draghi ha dichiarato che:

“I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire. Ai giovani bisogna però dare di più perché i sussidi finiranno e se non si è fatto niente resterà la mancanza di una qualificazione professionale che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri”.

Dichiarazioni che ad un primo ascolto potrebbero sembrare una critica al Reddito di Cittadinanza, ma se ci soffermiamo e le analizziamo nel dettaglio non sembra essere proprio così. Draghi, infatti, si è limitato a criticare quei Governi che si limitano a riconoscere sussidi economici senza pensare ad interventi di lungo periodo; riconosce, però, l’importanza di questi, in quanto sono importanti per “sopravvivere”.

Cosa potrebbe decidere allora, un eventuale Governo Draghi rispetto al Reddito di Cittadinanza? Non lo sappiamo con certezza ma possiamo comunque farci un idea e fare delle ipotesi.

Reddito di Cittadinanza: cosa accadrà?

Come prima cosa è bene chiarire che un eventuale Governo Draghi non avrebbe la necessità di cancellare il Reddito di Cittadinanza. D’altronde la misura piace all’Unione Europea, e un Governo fortemente europeista come quello che potrebbe nascere non avrebbe motivo per discostarsi da questa indicazione.

Inoltre il Governo Draghi avrà a disposizione circa 200 miliardi di euro del Recovery Fund, ai quali potrebbero aggiungersi le risorse del MES; non servirà, quindi, risparmiare sul Reddito di Cittadinanza per approvare le riforme.

Sicuramente il Governo di Draghi non eliminerà il sussidio ma piuttosto lavorerà su ciò che lo circonda, effettuando dei cambiamenti.

Perché il sostegno economico, come spiegato da Draghi, non è assolutamente sufficiente per far risalire il paese. Serve la riqualificazione professionale: e non è un caso che nel Recovery Fund ci saranno investimenti per le politiche attive per il lavoro.

Riqualificare il reddito di cittadinanza, significa non eliminarlo, ma collegarlo e ristrutturarlo per dare reali opportunità di lavoro e di impiego, perchè non può essere soltanto un semplice reddito di base regalato senza far nulla! Chi vorrà un sostegno economico, quasi sicuramente, dovrà accettare di far parte di un contesto lavorativo.

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