Conferenza stampa di Conte: prorogate restrizioni e divieti fino al 3 maggio. Riapertura solo per queste attività
Novità nella nuova Conferenza stanza del Presidente Giuseppe Conte delle ore 19.30.
Ormai siamo quasi arrivati alla Pasqua e al 13 aprile, data stabilità da Governo come termine della chiusura dell’Italia a causa del Coronavirus.
Non è stata una grossa novità per gli italiani sapere che le misure restrittive sarebbero proseguite per altre due settimane ed il lockdown sarebbe stato prolungato fino al 3 maggio.
In queste ore abbiamo atteso l’ufficializzazione del nuovo decreto da parte del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che in mattinata aveva annunciato che nella giornata di oggi avrebbe parlato alla Nazione e così è stato.
Alcune ore fa l’agenzia di stampa ‘Ansa.it‘ aveva preannunciato la bozza del nuovo Dpcm, in fase di stesura annunciando che a riaprire sarebbero state le attività commerciali di vendita di carta, cartone e articoli di cartoleria, negozi di abbigliamento per bambini. Ora leggiamo con certezza cosa è stabilito nel nuovo decreto ormai firmato oggi 10 Aprile.
Immagine: Twitter
Conferenza Stampa del 10 Aprile: le parole di Conte.
Chiusura totale fino al 3 Maggio. Le misure di contenimento date dal Governo sin ora stanno dando buoni frutti e l’Italia è diventata un esempio per molti stati europei e non. Non bisogna vanificare insomma gli sforzi fatti ma mantenere alta la soglia dell’attenzione.
Restrizioni per Pasqua, Pasquetta, 25 Aprile e 1 Maggio. Dobbiamo continuare a mantenere le distanze anche in questi giorni di festa.
Il lockdown coinvolge cittadini e attività produttive. Il motore del nostro paese potrà ripartire solo tra poco, ma non ora. Scienziati ed esperti ritengono che sia necessaria la chiusura almeno per altre 2 settimane.
Il cambiamento riguarda alcune attività: potranno riavviarsi attività di silvicoltura, attività forestali, negozi per neonati, librerie e cartolibrerie.
Protocollo della sicurezza del lavoro: la raccomandazione rivolta ai titolari dell’aziende è quello di attrezzare con misure di protezione gli ambienti di lavoro e sanificazione dei luoghi, per trovarsi pronti ad un imminente riapertura.
1500 miliardi di euro sarà la somma necessaria per fronteggiare in Europa la crisi che deriva da questa pandemia, troppi ma con coraggio e determinazione si riuscirà ad uscire dalla crisi.
Le parole del Presidente:
“Ci sono evidenti indicazioni che le restrizioni stanno dando dei frutti, stanno funzionando e stiamo ottenendo anche importanti riconoscimenti. All’estero dicono che l’Italia sta diventando un esempio anche per gli altri paesi, ma proprio per questo non possiamo vanificare gli sforzi finora compiuti. Se noi cedessimo adesso, rischieremmo di perdere tutti i risultati positivi e sarebbe una grande frustrazione per tutti poiché dovremmo partire da zero”.
“Dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo, dobbiamo mantenere alta la soglia dell’attenzione, dobbiamo farlo per Pasqua, i ponti del 25 aprile, la festa del Lavoro. La proroga varrà anche per le attività produttive. Ci sta anche molto a cuore il nostro tessuto produttivo, la nostra determinazione è quella di far ripartire al più presto a pieno regime. Ma non siamo ancora in quelle condizioni. Se prima del 3 maggio ci saranno le condizioni riapriremo.
Dal 14 aprile riapriamo cartolibrerie, librerie, negozi per bambini, riapriamo cum grano salis queste attività. Riparte il taglio dei boschi, perché ci servono i combustibili come la legna. Non possiamo aspettare che il virus scompaia del tutto dal nostro territorio. Superata la fase acuta dobbiamo aprire una nuova fase: ci avvarremo di un gruppo di esperti, con sociologi, manager, psicologi che si affiancheranno al comitato tecnico-scientifico, per ripensare nuovi modelli organizzativi per le nostre vite, modelli che tengano conto Questo gruppo di esperti è presieduto da Vittorio Colao, ci saranno anche Enrico Giovannini, Mariana Mazzucato, Emiliano Moretti“.
“La raccomandazione a tutti i responsabili delle aziende è di iniziare a sanificare i luoghi di lavoro, attrezzandosi già ora per predisporre le condizioni di sicurezza per i lavoratori. Dipenderà da tutti se il sistema produttivo potrà riavviarsi il prima possibile. Non possiamo permetterci una risalita della curva di contagi. Dobbiamo capire come riorganizzare i trasporti, evitando assembramenti sui mezzi pubblici”.
“La risposta dell’Europa è ancora insufficiente, quella di ieri è stata solo un primo passo. Lo strumento giusto sono gli Eurobond, e continueremo a portare avanti la nostra battaglia. Le prime stime ci dicono che servono 1500 miliardi di euro per affrontare la crisi. È necessario che ci sia una potenza di fuoco proporzionato” alla sfida, ha aggiunto Conte. “E il fondo deve essere disponibile subito“, chiarisce il presidente del Consiglio.
Conte si è scagliato poi contro Giorgia Meloni e Matteo Salvini, a proposito del Mes: “Mentono, il Mes c’è già dal 2012. Questo governo non lavora con il favore delle tenebre”, ha affermato il presidente del Consiglio. “Non abbiamo firmato nulla. È una menzogna questa cosa. Le menzogne ci fanno male, perché ci indeboliscono nella trattativa”.