Coronavirus: appello di un’infermiera su instagram
Quelle che vi proponiamo sono le parole di un’infermiera che racconta la triste verità che vive ogni giorno nei reparti in cui lavora. Lo scopo del messaggio, postato su instagram, ha lo scopo di sensibilizzare quante più persone ad avere cautela, un messaggio per far capire a tutti che bisogna stare attenti, accogliendo e mettendo in atto i consigli dei medici.
In questa condizione di emergenza ci rendiamo conto di quanto sia importante la vita e di quanto dovremmo essere grati a tutto il personale medico, infermieri ed ausiliari che sono i veri guerrieri in questo momento. Quando tutto sarà finito, non appenderanno nessuna medaglia alla giacca, ma sicuramente resteranno nei cuori di tutti coloro che hanno visto i loro volti mentre cercavano di salvare la loro vita.
Questo è un appello di un infermiera che vuole sensibilizzare tutti alla cautela.
“Sono i un’infermiera e in questo momento mi trovo ad affrontare questa emergenza sanitaria. Ho paura anche io, ma non di andare a fare la spesa, ho paura di andare a lavoro. Ho paura perché la mascherina potrebbe non aderire bene al viso, o potrei essermi toccata accidentalmente con i guanti sporchi, o magari le lenti non mi coprono nel tutto gli occhi e qualcosa potrebbe essere passato.
Sono stanca fisicamente perché i dispositivi di protezione fanno male, il camice fa sudare e una volta vestita non posso più andare in bagno o bere per sei ore.
Sono stanca psicologicamente, e come me lo sono tutti i miei colleghi che da settimane si trovano nella mia stessa condizione, ma questo non ci impedirà di svolgere il nostro lavoro come abbiamo sempre fatto. Continuerò a curare e prendermi cura dei miei pazienti, perché sono fiera e innamorata del mio lavoro.
Quello che chiedo a chiunque stia leggendo questo post è di non vanificare lo sforzo che stiamo facendo, di essere altruisti, di stare in casa e così proteggere chi è più fragile. Noi giovani non siamo immuni al coronavirus, anche noi ci possiamo ammalare, o peggio ancora possiamo far ammalare. Non mi posso permettere il lusso di tornarmene a casa mia in quarantena, devo andare a lavoro e fare la mia parte. Voi fate la vostra, ve lo chiedo per favore.”