Coronavirus, buone notizie: c’è un primo guarito con farmaco sperimentale. E’ il Remdesivir
Buone notizie arrivano dal Policlinico San Martino di Genova, dove il primario, Matteo Bassetti, ha dichiarato che c’è il primo guarito con il farmaco sperimentale Remdesivir.
C’è un primo paziente positivo al coronavirus guarito dopo essere stato curato con un farmaco sperimentale, il Remdesivir. Ad annunciarlo è il primario della clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti: “Abbiamo il primo vero guarito trattato con il farmaco sperimentale Remdesivir“, ha dichiarato alla stampa, precisando che il trattamento è iniziato il 7 marzo scorso.
Il paziente guarito ha 79 anni e dopo il percorso ospedaliero, curato con questo farmaco, è guarito totalmente ed è tornato a casa. “Tornerà presto nella sua casa in Lombardia e questo ci ha fatto abbastanza esultare: il farmaco sembra funzionare. Abbiamo altri pazienti in trattamento”, ha concluso Bassetti.
Il direttore generale dell’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) ha affermato che”la prima sperimentazione clinica con un nuovo antivirale, il Remdesivir”. Oggi invece sono stati annunciati nuovi “studi sul Tocilizumab”, un farmaco su cui “c’era molta attesa, perché i giornali ne hanno parlato molto, anche in termini di forse eccessiva aspettativa su questo farmaco, come di un farmaco già studiato“. Ad ogni modo, ha sottolineato Magrini, “i dati preliminari sono promettenti”.
Come agisce il farmaco?
Il direttore dell’Aifa ha spiegato in che modo agisce il medicinale: questo farmaco insomma è in grado di inibire l’effetto dell’interleuchina 6, l’agente che determina l”infiammazione che a sua volta causa la polmonite severa: “I dati sono in via di acquisizione: ci sono segnali di miglioramenti in alcuni pazienti e in altri no. Lo sforzo è di poter dimostrare quante vite salviamo, chi ne giova maggiormente: è già stato usato da diverse centinaia di pazienti ed è già stato messo ampiamente a disposizione in maniera gratuita dalla ditta produttrice“.
Attualmente si riferisce che gli studi su questo farmaco continueranno e sono previsti due gruppi di pazienti su cui somministrare e valutare l’efficacia: nel primo si metteranno alla prova alcune ipotesi in merito a quegli elementi che riescono a ridurre la mortalità, mentre nel secondo si esamineranno i miglioramenti che possono essere fatti nella gestione dell’emergenza. “Allo studio potranno partecipare tutti i centri clinici che ne faranno domanda e verrà gestito dalla piattaforma web dell’Istituto Pascale di Napoli“, si legge nel comunicato dell’Aifa.