Coronavirus, dall’Istituto superiore di sanità i suggerimenti per fare correttamente le pulizie in casa durante il Coronavirus
Come per le mani è richiesta un attenta ed efficace igienizzazione, anche la casa richiede una pulizia molto più profonda del solito in questo periodo, per scongiurare la sopravvivenza di visus sulle superfici e sugli oggetti.
Durante questo lungo periodo di quarantena pertanto, dobbiamo fare attenzione all’igiene e al ricambio d’aria nei diversi ambienti. L’Istituto superiore di sanità ha stilato un elenco di regole da non dimenticare durante le pulizie quotidiane.
Le regole per igienizzare l’ambiente durante la pandemia
1 Aprire regolarmente le finestre
2 Non lasciare le finestre aperte la notte
3 Ottimizzare l’apertura in funzione delle attività svolte.
4 Prima di utilizzare i prodotti per la pulizia leggere attentamente le istruzioni e rispettare i dosaggi d’uso raccomandati sulle confezioni
5 Pulire i diversi ambienti, materiali e arredi utilizzando acqua e sapone e/o alcol etilico 75% e/o ipoclorito di sodio 0,5%. In tutti i casi le pulizie devono essere eseguite con guanti e/o dispositivi di protezione individuale.
6 Non miscelare i prodotti di pulizia, in particolare quelli contenenti candeggina o ammoniaca con altri prodotti.
7 Sia durante che dopo l’uso dei prodotti per la pulizia e la sanificazione, arieggiare gli ambienti. Impianti di ventilazione
8 Pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico 75%
Curiosità
Quattro ricercatori tedeschi dell’Istituto di Igiene e Medicina Ambientale dell’ospedale universitario di Greifswald, in Germania, hanno scoperto che il nuovo coronavirus può resistere e rimanere infettivo per oltre una settimana sulle superfici. Almeno 4 o 5 giorni, massimo una settimana in condizioni favorevoli, ovvero bassa temperatura ed alti tassi di umidità.
Disinfettare continuamente con soluzioni che contengano “agenti biocidi”. Per Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, intervistato dal Messaggero, non è il caso di allarmarsi. “La carica virale – precisa – si abbassa nell’arco dei giorni”.