Coronavirus

Coronavirus: è possibile reinfettarsi? La risposta del dottor Burioni

Siamo nel pieno della Pandemia e siamo preoccupati per molte molte cose: per la nostra salute in primis, per quella dei nostri cari ed emerge la paura che, uscire da questa situazione richiederà più forze di quelle che abbiamo.

Ma riusciremo a eliminare questo virus una volte per tutte? O ci saranno persone che potranno reinfettarsi, creando una scia di infezioni senza fine? Insomma…chi è stato già infettato dal virus, può reinfettarsi?

A questa domanda ha risposto il dottor Roberto Burioni, virologo e e divulgatore scientifico, in un video pubblicato sul sito da lui fondato “Medical Facts”.

«Una persona guarita con il Coronavirus può infettarsi di nuovo? Bisogna prendere il discorso in maniera un pochino più ampia. Dei virus infettano l’uomo e dopo il nostro sistema immunitario risponde producendo degli anticorpi che in molti casi sono in grado di bloccare una successiva reinfezione. Ad esempio il morbillo. Chi lo contrae sviluppa degli anticorpi e per tutta la vita, quando il morbillo proverà a reinfettare il paziente, troverà una barriera insormontabile» afferma Burioni.

«Questo avviene anche con il vaccino che non fa altro che simulare la malattia e mettere il paziente nelle condizioni di chi si è ammalato e guarito senza fargli passare tutti i guai della malattia, ma lasciandogli la protezione – ha proseguito il medico -. Non sempre però le cose vanno così bene, altre volte non è così».

«Ci sono dei virus che non suscitano una risposta immunitaria in grado di proteggere. Uno di questi casi è un virus che colpisce i bambini, le vie respiratore dei bambini, facendo dei gravi danni. Si chiama virus respiratorio sinciziale. Questo virus non lascia un’immunità permanente. Da questo virus si può essere infettati di nuovo. Perché? Perché si è evoluto in un modo tale che riesce ad ingannare il sistema immune – ha affermato ancora Burioni -. Altra situazione: il virus dell’epatite C. Su 100 infettati il 20 per cento guarisce spontaneamente. Ha degli anticorpi in grado di riconoscere il virus ma non è protetto. In altri casi estremi, con la seconda infezione si possono avere sindromi più gravi della precedente».

«In quale situazione ci troviamo con il Coronavirus? Non lo sappiamo. In questa fase è molto difficile capire chi si è reinfettato. Perchè? È passato troppo poco tempo. Come facciamo a capirlo? Non possiamo prendere una persona che è malata e guarita ed esporla nuovamente al virus… Non è eticamente accettabile. Noi dobbiamo continuare nel tempo ad osservare i guariti e vedere se si reinfettano. Per capirlo ci vorrà del tempo» ha concluso.