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Coronavirus, Fnomceo (Federazione medici italiani): “La zanzara non è un vettore di Covid, ma meglio evitare di essere punti”

A parlare del Coronarirus, di cosa aspettarci e di come comportarci, è la Fnomceo ovvero la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, l’ ente che raccoglie tutti gli ordini professionali dei medici chirurghi e odontoiatri delle province della Repubblica Italiana. A emettere importanti dichiarazioni è il Presidente Filippo Anelli.

Condividiamo i reiterati appelli alla prudenza e al senso di responsabilità lanciati dal Ministro della Salute Roberto Speranza in relazione all’epidemia di Covid-19. Il virus è ancora tra noi, anche se ci consente di fare una vita quasi normale”, a parlare è il presidente della Fnomceo Filippo Anelli. Che porta a conferma gli ultimi dati: “la sua circolazione è attualmente bassa – sicuramente per effetto delle misure di prevenzione, forse anche per un certo grado di stagionalità – ma stabile”.




Questo – sottolinea Anelli – ci indica che dobbiamo abituarci a convivere con il virus e che non possiamo escludere eventuali seconde ondate in inverno. Soprattutto, ci avverte che non dobbiamo abbassare la guardia: dobbiamo continuare a mettere in atto tutte le misure di prevenzione e dobbiamo pensare sin da subito a una gestione dei focolai e del rischio di ulteriori ondate”.

Dobbiamo continuare con la strategia delle “3 T”, testare, tracciare e trattare – aggiunge Anelli -. Dobbiamo far leva sul senso di responsabilità dei cittadini, e sostenerlo con misure adeguate, che mettano in condizione chi sospetta un’infezione di potersi rivolgere con fiducia al proprio medico di medicina generale, certo di poter avere accesso subito, senza inutili tempi di incertezza e attesa, ai tamponi, ai test ed eventualmente alle terapie, privilegiando ove possibile quelle domiciliari”.

L’apertura delle scuole a settembre, insieme al ritorno del freddo, sarà un importante banco di prova. Dobbiamo tutti imparare a convivere con il Covid, a non spaventarci se sorgono dei nuovi focolai. Allo stesso tempo però dobbiamo tutti assumere un atteggiamento di prudenza e di precauzione”, prosegue, ricordando che “il rispetto delle regole è fondamentale”.




Dobbiamo insegnarlo ai nostri figli, ai nostri ragazzi. Igiene personale, distanziamento sociale e l’uso delle mascherine soprattutto negli ambienti chiusi rappresentano modalità appropriate per difenderci dal virus e per noi un impegno che necessita di un forte senso di responsabilità”, spiega ancora il presidente della Fnomceo.

Coronavirus, Fnomceo: “La zanzara non è un vettore, ma meglio evitare di essere punti”

Se fin ora ci siamo preoccupati di capire il parere degli esponenti della FNOMCEO su cosa potrebbe accadere nell’autunno, gli stessi medici hanno esposto delle dichiarazioni utili in questa estate 2020.

Lʼemergenza Covid infatti, ha portato a una capacità più limitata di eseguire dei test su campioni di insetti per valutare la presenza di agenti che possano causare delle malattie

Come abbiamo già accennato in un precedente articolo (che puoi leggere QUI) non vi è alcun rischio di trasmissione di Covid-19 in caso di puntura di zanzara, ma meglio evitare di essere “pizzicati” perché le punture di insetto possono sempre portare altri problemi di salute.

E’ la raccomandazione della Federazione nazionale degli ordini dei medici, chirurghi e odontoiatri, che ricorda come l’Istituto Superiore di Sanità abbia fatto chiarezza su questo fronte, anticipando i risultati di uno studio italiano.




La puntura di zanzara infatti, non è così innocua come potrebbe sembrare pertanto i medici consigliano sempre di utilizzare prodotti affinchè le zanzare restino lontane.

La concentrazione nella risposta al Covid-19, infatti “ha portato a una riduzione dei servizi di controllo dei parassiti, insieme a una capacità più limitata di eseguire dei test su campioni di zanzare e zecche per valutare la presenza di agenti che possano causare delle malattie”, ha spiegato Chelsea Gridley-Smith, direttore della Salute ambientale presso la National Association of County and City Health di Washington. In altri termini, in molti contesti, i dipartimenti sanitari locali non hanno potuto dedicare personale all’attività di disinfestazione perché ostacolati dalla pandemia. Questo potrebbe essere accaduto anche in alcune Regioni italiane.