Il marchio Roche ha donato, in via del tutto gratuito, il farmaco contro l’artrite che sembrerebbe funzionare per la lotta al Coronavirus, ma ancora in fase di sperimentazione.
“Un’azienda come la nostra non può non rispondere all’appello perché siamo parte integrante del sistema sanitario nazionale, a servizio dei pazienti, degli operatori sanitari e di tutto il Paese” ha detto il presidente e amministratore delegato di Roche Farma Maurizio de Cicco.
Roche annuncia la cessione gratuita del farmaco per l’artrite reumatoide, già usato in via sperimentale in Cina, e del proprio servizio di telemedicina per i pazienti con diabete.
Sarà inoltre donato 1 milione di euro costituito da dispositivi di protezione per medici e attrezzature perle terapie intensive.
‘Roche si fa in 4‘, questo lo slogan della Roche, il Gruppo avvia anche un’operazione di “volontariato di competenza” e della campagna “Stai a casa, leggi un libro” rivolta ai giovani fino a 25 anni di Milano e Monza.
“Come azienda che opera nelle scienze della vita – spiega il presidente e amministratore delegato di Roche Farma Maurizio de Cicco – raggiungiamo ogni giorno milioni di italiani con farmaci e test diagnostici e in questa situazione di emergenza sentiamo ancora più forte la responsabilità del nostro ruolo sociale”.
E’ da qui che nasce l’obiettivo di “fornire gratuitamente per il periodo dell’emergenza” il ‘tocilizumab (RoActemra)’ destinato a tutte le Regioni che ne faranno richiesta, per verificare l’efficacia e valutare se è in grado di sconfiggere il virus.
Il farmaco, spiega il Gruppo, e attualmente impiegato per il trattamento dell’artrite reumatoide e non è indicato per il trattamento della polmonite da Covid-19, ma la comunità scientifica sta dimostrando interesse, poichè sembrerebbe funzionare.
La task force dei medici degli ospedali Pascale e Cotugno di Napoli stanno sperimentando l’uso del farmaco Tocilizumab sui malati affetti da Coronavirus. I risultati sono confortanti, i pazienti migliorano la respirazione. “Lo abbiamo provato su due pazienti e in 24 ore abbiamo avuto miglioramenti – spiega Fanpage.it il dottor Paolo Ascierto direttore della Immunoterapia Oncologica dell’Ospedale “Pascale” di Napoli. ”
“Uno dei pazienti era in terapia intensiva e stiamo valutando di stubarlo. Inizieremo ad usare il farmaco su altri due pazienti, non si tratta di un farmaco specifico per il CoVid 19 ma serve per limitare gli effetti collaterali di alcuni farmaci immunoterapici. I nostri colleghi cinesi lo hanno sperimentato su 21 casi e su 20 di questi hanno avuto risultati. I cinesi sostengono che se somministrato precocemente può evitare la terapia intensiva”.
“Già a distanza di 24 ore dall’infusione, sono stati evidenziati incoraggianti miglioramenti soprattutto in uno dei due pazienti, che presentava un quadro clinico più severo”