Coronavirus, il titolare di un bar in preda alla disperazione: «Temo lo sfratto, se succede mi sparo. Ieri ho fatto solo 15 caffè»

Il Coronavirus, oltre che a portare con sè disagi di salute e morte (per fortuna solo in alcuni casi), sta mettendo in ginocchio anche l’economia sia italiana che mondiale.

Nella nostra Nazione il decreto, alquanto rigido, ha imposto la chiusura di molti esercizi commerciali, tra cui  bar e ristoranti.

Il motivo è sempre lo stesso: bisogna evitare assembramenti nei locali e visto che spesso è impossibile mantenere la distanza di sicurezza, si è deciso di chiudere momentaneamente questi esercizi commerciali,

Questo sacrificio peserà molto sull’economia dei titolari che dovranno fare i conti con le tasse da pagare e zero entrate economiche.

“Se avessi una pistola mi sparerei”. Le parole di un barista e della crisi economica da Covid19

A Bari il gestore del noto bar della Posta, vicino all’Ateneo, si è letteralmente sfogato con l’agenzia ANSA sulla sua situazione complicata, e le sue parole sono a dir poco preoccupanti.

«Ho appena parlato con il mio consulente del lavoro, se avessi una pistola e il coraggio mi sarei già ucciso. Ma non avendo né l’una, né l’altro, lavoreremo finché dura», questa l’affermazione di Antonio De Martino, proprietario di un bar, che a causa del Covid19 e con le restrizioni imposte per contenere il contagio, ha perso già da giorni una marea clienti e oggi sarà obbligato alla chiusura.

«Temo lo sfratto – ha affermato il gestore – per questo locale pago quattromila euro di affitto, ma ieri  ho fatto solo 15 caffè».

«Il proprietario dell’immobile proprio oggi è venuto a ricordarmi che devo pagare l’affitto, ma come devo fare?», continua. «Mi hanno rateizzato la bolletta dell’Enel, ma da registrare scontrini per 600 euro al giorno siamo passati si e no a 150 euro. E mi reputo fortunato perché ho pochi dipendenti, ma altri, poco distante da qui, ne hanno 30». «È una tragedia – conclude – non sappiamo a chi chiedere aiuto».