Coronavirus

Coronavirus in Italia, bollettino 14 marzo: 21157 contagiati, di cui 1966 guariti e 1441 morti

Il bilancio dell’emergenza Coronavirus in Italia oggi, sabato 14 marzo 2020. Stando ai dati resi noti dalla Protezione civile, il numero dei contagiati è salito a 21.157 persone di cui 1.441 hanno perso la vita e 1.966 sono guarite. Dei casi positivi, 8.372 sono ricoverati con sintomi e 1518 sono in terapia intensiva.

Secondo il bollettino di oggi, sabato 14 marzo, dell’emergenza Coronavirus in Italia i casi positivi sono 17.750, per un totale di 21.157.

Di questi, 1.966 sono guariti e 1.441 sono deceduti. Lo ha comunicato il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel corso del consueto punto stampa delle 18.

Dei contagiati, 7.860 si trovano in isolamento domiciliare, 8.372 sono ricoverati in ospedale e 1518 si trovano nel reparto di terapia intensiva, sempre il 10% del totale, come sottolinea Borrelli. Le regioni più colpite sono ancora una volta la Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto, le uniche tre che hanno superato i mille casi di contagio. In totale i contagi sono aumentati quasi di 3.500 unità – contando anche decessi e guariti – rispetto alla giornata di ieri.

Il numero dei nuovi decessi è di 175 persone, come spiegato da Borrelli. E si tratta del tasso più basso mai registrato fino a questo momento, come precisato dallo stesso capo della Protezione Civile.

I guariti sono invece 527 in più. Borrelli chiede anche di evitare le polemiche durante la conferenza stampa quotidiana: “Ci sono in corso polemiche destituite di ogni fondamento e quindi mi auguro che anche da parte di tutte le restanti istituzioni ci possa esser coesione. Siamo di fronte ad una grande pandemia, dobbiamo lavorare tutti insieme senza polemiche“.

Borrelli parla anche della mancanza di mascherine: “Il fabbisogno è su base mensile ed è di circa 90 milioni di mascherine complessivamente. Noi abbiamo effettuato contratti per oltre 55 milioni di mascherine. Al momento, al 14 marzo, ne abbiamo consegnate più di 5 milioni e abbiamo anche registrato 20 milioni di mascherine che avevamo contrattualizzato e poi non sono arrivate.

Quello che si sta verificando in tutto il mondo è una chiusura delle frontiere all’esportazione: India, Romania, Russia erano mercati nei quali avevamo recuperato mascherine e hanno chiuso, così come ha fatto la Francia, le frontiere per l’esportazione. Quindi il lavoro che stiamo facendo noi e che fanno le Regioni è faticoso, si lavora fino a notte tarda e poi magari non si ricevono conferme per gli ordini emessi. È un problema non solo italiano, ma internazionale. E anche i colleghi delle Regioni stanno avendo grosse difficoltà”.