Il suo nome è Eric Caumes, ed è l’infettivologo francese che ha avuto più fama durante la fase acuta della pandemia e lavora presso il più importante ospedale parigino. Egli propone: niente mascherine. Punta all’immunità di gregge per i ragazzi che così potrebbero infettarsi durante l’estate, evitando però contatti con genitori e nonni, per poi ritornare a scuola senza problemi. Scopriamo nel dettaglio.
Giunge dalla Francia la bizzarra iniziativa dell’infettivologo Eric Caumes, il quale propone di raggiungere l’immunità di gregge, ma solo per i giovani, invitandoli ad infettarsi a vicenda per poi trovarsi totalmente immunizzati a Settembre e non correre rischi con la riapertura delle scuole.
I ragazzi però dovranno tenersi lontano e a debita distanza di sicurezza dai familiari più adulti o da coloro che hanno patologie. Un’idea che ha generato scalpore e che non può essere messa in pratica nel nostro paese poichè i ragazzi italiani, ma anche quelli francesi, trascorrono le vacanze con i propri genitori almeno fino a poco prima della maggiore età e non sarebbe possibile, per loro, isolarsi in altri posti, anche a causa di situazioni economiche che non permettono ai giovani di vivere altrove. Questa proposta forse potrebbe essere ben accolta dalle famiglie scandinave dove i ragazzi vivono vite separate già da teenagers.
Per il professor Eric Caumes, noto infettivologo del più importante ospedale parigino, il Pitié Salpêtrière, è infatti ora di cambiare strategia per la lotta al Covid-19 “prima di andare a sbattere“. Immunizzarsi prima di ritornare in classe per poi svolgere in totale tranquillità l’anno scolastico, grazie all’immunità acquisita.
Il professor Caumes spiega: “ ormai il virus in Francia circola in diversi luoghi del Paese, probabilmente a causa delle vacanze che ne hanno favorito la propagazione nelle zone turistiche”.
“Le autorità, purtroppo – ammette – non riescono più a controllare certi focolai. Esploderà in diversi punti contemporaneamente“.
Per lui, la rapidità di reazione delle strutture sanitarie nell’effettuare test è insufficiente: “il problema è che corriamo sempre dietro all’epidemia invece di anticiparla. Questo virus è chiaramente troppo intelligente per gli europei, a parte i tedeschi”.
“Non possiamo imporre loro la mascherina ovunque e vietare di riunirsi, soprattutto in piena estate. Forse non sarà politicamente corretto, ma io sono sempre più convinto che bisogna lasciare che si contaminino fra loro, a condizione che non abbiano contatti con i genitori e i nonni. Altrimenti i giovani saranno un serbatoio di contagio e ci ritroveremo con un’epidemia ingestibile. Lasciandoli che si contagino fra loro, parteciperanno all’immunità di gregge e al rientro a scuola sarà più efficace nelle scuole e nelle università. Anche se ciò avrà conseguenze perché anche i giovani possono avere forme gravi”.
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