Coronavirus, la prima paziente guarita In Italia: “Ma quale paura? Stavo benissimo”
In questo periodo in cui il Coronavirus fa paura, ascoltare le testimonianze degli infetti può aiutarci a capire a cosa andiamo incontro o cosa aspettarci. A parlare nell’intervista è una donna infetta di 47 anni del Veneto.
La 47enne di Voʼ Euganeo (Padova) afferma alle telecamere: “Ho preso solo una pillola per il mal di testa. Quarantena a casa, poi voglio tornare al lavoro. Svegliamoci ragazzi che ci stiamo facendo del male da soli”. queste le parole della 47enne di Voʼ Euganeo (Padova).
La prima donna guarita da coronavirus in Italia decide di placare l’allarmismo che sta generando psicosi.
Il primo uomo, vittima del Coronavirus è stato Adriano Trevisan ma la donna spiega:”ho fatto il tampone non per me ma per chi mi era intorno. Mi guardavano come se avessi sputato il virus nel caffè. Paura? Ma di cosa – replica al Corriere – Si tratta di un’influenza, mica muori. Mi sembra che siano diventati tutti scemi”.
La donna è stata messa dapprima in quarantena, mentre le è stata fatta una flebo in ospedale in attesa dei risultati dei tamponi. “L’unica medicina me la sono data io – aggiunge –Avevo mal di testa, per tutto questo casino, e ho chiesto se potevo prendere un Moment che avevo in borsa. Fine”.
“Se non fosse morto il povero Adriano – afferma – se fossimo andati lunghi, non avrei saputo di essere positiva. E come me, tanti altri. Non credo sarebbe cambiato nulla”.
“Mi auguro – si è poi detta – che la percezione di questo virus stia cambiando. I dottori mi hanno detto che loro cercano solo di limitare il numero degli infettati. Il resto non è di loro competenza. Qualcuno dovrà chiedersi se valeva la pena di scatenare questo finimondo per un virus influenzale”.
“Io sto benone – dice al giornalista del Corriere della Sera che la sta intervistando-Pensi che negli ultimi 2-3 anni ho sempre avuto una tosse fastidiosa. Quest’anno manco quella. Faccio la quarantena e poi torno al lavoro, almeno spero”.
Forse l’allarmismo che si sta creando è solo frutto di una grande paura, di una situazione che non sappiamo come andrà a finire, di un virus che scomparirà e nessuno lo ricorderà più.