Il 118 ha lanciato un’ appello rivolto al Ministro della Salute Speranza, spiegando quanto il saturimetro sarebbe importante per salvare vite umane durante il Coronavirus.
Il saturimentro è uno strumento che permette di misurare la quantità di ossigeno presente nel sangue e di individuare tempestivamente un’eventuale dispnea, uno dei sintomi della forma più grave di Covid-19
“Fornire un saturimetro a tutte le persone in isolamento domiciliare obbligatorio consentirebbe di non aspettare l’insufficienza respiratoria acuta per intervenire ed eviterebbe tante morti”, spiega Mario Balzanelli, presidente nazionale del 118, in un appello rivolto al ministro della Salute Roberto Speranza.
“Quando il paziente lamenta dispnea, i polmoni sono già ampiamente interessati dagli infiltrati infiammatori che rappresentano la base delle polmonite virale e quindi sono in una fase clinica di maggiore gravità che li pone a un più elevato rischio complessivo di mortalità. La condizione di insufficienza respiratoria va rilevata nelle fasi cliniche assai precoci, quando non sono ancora avvertite, ma sono comunque evidenziate dalla precoce riduzione della quantità di ossigeno trasportata in circolo dai globuli rossi (desaturazione). Ecco perché un saturimetro permetterebbe alla Centrale Operativa del 118 di intervenire in tempo salvando vite”, aggiunge Balzanelli.
“Quando la riduzione della saturazione scende al di sotto dei limiti minimi previsti per le diverse fasce d’età e le eventuali patologie concomitanti, si può anticipare il prima possibile la decisione di immediato ricovero ospedaliero. In questo modo si otterrebbe una netta anticipazione dei ricoveri e si conseguirebbe una sostanziale riduzione della mortalità”, conclude il presidente nazionale del 118.
Il pulsiossimetro (pulsossimetro o ossimetro o saturimetro) è un’apparecchiatura medica che permette di misurare la quantità di emoglobina legata nel sangue in maniera non invasiva. Si basa sulla tecnologia sviluppata da Takuo Aoyagi nel 1974 per l’azienda giapponese Nihon Kohden. Non consente di stabilire quale sia il gas a cui è legata l’emoglobina, ma solo la percentuale di emoglobina legata. Di norma l’emoglobina lega l’ossigeno, per cui si può ottenere una stima della quantità di ossigeno presente nel sangue.
Usarlo può essere necessario per individuare tempestivamente un’eventuale dispnea, nota anche come mancanza di respiro, uno dei sintomi della forma più grave di Coronavirus, la malattia respiratoria acuta causata dal coronavirus Sars-CoV-2.
È per questa ragione che negli ultimi giorni è iniziata una vera e propria caccia a questo apparecchio che, proprio come successo nelle scorse settimane per mascherine e gel igienizzanti, ha portato a un incremento dei prezzi sulle piattaforme online.
Per misurare la quantità di ossigeno che si lega all’emoglobina con un saturimetro, è sufficiente applicare una specie di “pinzetta” all’ultima falange del dito di un paziente o, in alcuni casi, al lobo dell’orecchio.
Una misurazione fisiologica della saturazione si attesta tra:[1][2]
-sopra il 96% sono considerati valori normali di O2;
-tra il 95 e il 93% sono indicativi di possibili problemi di ossigenazione ovvero una parziale assenza dell’ossigeno (lieve ipossia);
-tra il 92 e il 90% sono indicativi di ossigenazione insufficiente ed è consigliabile sottoporsi ad emogasanalisi (EGA);
-al di sotto del 90% non sono fisiologici ed indicano una severa deficienza di ossigeno (grave ipossia), ove risulta importante sottoporsi ad una emogasanalisi.
Il valore di 100 misurato “in aria ambiente”, cioè senza somministrazione artificiale di ossigeno, può essere sintomo di iperventilazione che può essere dovuta, per esempio, ad attacchi di panico. A volte anche valori intorno al 90% possono risultare normali: è il caso di persone affette da broncopneumopatie croniche ostruttive (BPCO).