Coronavirus

Coronavirus, l’Organizzazione mondiale della Sanità dichiara la pandemia

L’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato il Coronavirus pandemia globale.

Nel mondo ormai sono 120mila i contagi in più di 90 paesi in tutto il mondo, gli esperti corrono ai ripari per evitare che il virus dilaghi ulteriormente, richiedendo una serie di misure anche drastiche, come lo stop alle attività produttive e i limiti alla circolazione anche via terra.

L’OMS ne parlava già da alcuni giorni ma ora ne è arrivata la conferma ufficiale: l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato “pandemia” l’emergenza Coronavirus, spiegando che in 14 giorni i casi si sono moltiplicati per 13 volte in più.

Nei 90 paesi  contagiati si sono registrati 119.711 contagiati e 4.350 morti, di cui oltre 600 anche in Italia.

Ciò significa che da questo momento in poi i singoli stati devono fare un passo indietro ed eseguire i piani dell’Oms per impedire che il nuovo virus dilaghi ulteriormente.

Gli esperti potranno richiedere una serie di misure anche drastiche, come lo stop alle attività produttive e i limiti alla circolazione anche via terra. Provvedimenti che interesseranno tutti i paesi del mondo, compresi Corea  e Cina.

Cosa comporta la dichiarazione di pandemia da parte dell’Oms

Che cosa si intende per pandemia?

Una pandemia (dal greco pan-demos, “tutto il popolo”) è una malattia epidemica che si espande rapidamente diffondendosi in più aree geografiche del mondo, e che coinvolge numerose persone,unitamente ad un’elevata mortalità.

Tale situazione presuppone la mancanza di immunizzazione dell’uomo verso un patogeno altamente virulento.

La dichiarazione di pandemia, che si differenzia dalla semplice epidemia, si è resa necessaria per impedire ulteriori casi di infezioni.

Il virus può essere mortale pertanto predispone tutti gli individui ad un rischio elevatissimo.

Walter Ricciardi dell’Oms, consigliere per il coordinamento con le istituzioni sanitarie internazionali del ministro della Salute italiano Roberto Speranza, aveva dichiarato:

Con la dichiarazione dello stato pandemico l’Oms può mandare i suoi operatori in loco, come fanno i caschi blu dell’Onu e chiedere ai singoli Paesi di adottare misure di mitigamento, come il fermo di alcune attività o dei trasporti anche via terra”.

Tuttavia, ha sottolineato l’esperto, non c’è obbligo, “ma il non rispetto delle disposizioni equivarrebbe alla mancata applicazione di norme internazionali, che implica l’applicazione di sanzioni”.

A lui aveva fatto eco il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus: “Ci sono paesi però che hanno mostrato che questo virus può essere contenuto, quindi non dobbiamo arrenderci e adottare un approccio globale”.

Il problema si pone anche per quei paesi non dotati di ospedali e di mezzi per affrontare la pandemia.