Le parole del primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, il prof. Galli non sono tanto rassicuranti:“I farmaci? In questo momento si va a tentativi” afferma Galli. “Ci sono almeno 18 programmi aperti per arrivare al vaccino. Il picco dell’epidemia? Non stiamo contando” spiega.
“La mia speranza è che di questo virus ci si possa liberare in non più di 3 mesi dal momento dell’applicazione di determinate regole. E ho già dato un termine agghiacciante. Non è e non sarà una cosa breve, se dovesse avvenire in tempi brevi sarò il primo a fare una festa”.
Queste le parole reali ma poco confortevoli del prof. Massimo Galli, primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, che ha parlato a lungo a Tv2000 in collegamento nel programma ‘Il mio medico‘.
“Il vaccino è una speranza – ha aggiunto l’esperto -. Ci sono almeno 18 programmi aperti per arrivare al vaccino. Mi auguro che nelle varie dichiarazioni che si susseguono ci sia del vero più o meno in tutte. Sicuramente qualcosa verrà fuori ma dubito che noi siamo in grado di delimitare e circoscrivere l’epidemia e di superarla attendendo il vaccino. Il vaccino verosimilmente ad essere fortunati arriverà dopo l’estate, non prima. E anche se arrivasse prima passeranno comunque dei mesi”.
Il dott. Galli ha più volte specificato che al momento si utilizzano farmaci con la funzione di tentare la guarigione o il rallentamento della sintomatologia.
“L’utilizzo della clorochina, farmaco antimalarico, è un po’ quello che facciamo sempre in mancanza di altro nell’ipotesi abbastanza vaga che possa funzionare. Stiamo cercando di mettere in fila dei numeri per cercare di capire se funziona e stiamo aspettando che dalla Cina arrivino delle indicazioni perché loro questi conti li hanno fatti prima di noi.
Sul farmaco Remdesivir abbiamo iniziato la sperimentazione per saperne veramente di più e ne abbiamo usato parecchio come farmaco concesso fuori da studi per uso compassionevole. Il punto è a chi e quando darlo e capire se effettivamente può funzionare”.
Il prof Galli poi cerca di fare previsioni…
“Il picco dell’epidemia? Non stiamo contando – ha concluso Galli a Tv2000 – tutte le persone infettate ma selezionando le persone che hanno sintomi importanti. E questo dal punto di vista epidemiologico non ci mette nella condizione di avere assoluta fiducia sulla valutazione dei dati osservati per definire quando ci sarà il picco”.