Coronavirus, parla uno dei contagiati. “Me ne sono accorto così”.
A parlare è un contagiato dal virus che vuole avvisare tutti circa i sintomi che lui ha avvertito prima di arrivare all’effettiva diagnosi di contagio.
Sono saliti a 11 i morti da coronavirus e 322 persone sono contagiate in Italia: Lombardia i casi sono diventati 240 e 9 morti; Veneto 43 casi e 2 morti; Emilia Romagna 26 casi di contagio; Piemonte 3 casi; Lazio 3 casi; Sicilia 3 casi; Toscana 2 casi; Alto Adige un caso; Ligura un caso.
Tra i tanti infetti, uno di loro ha deciso di parlare ai microfoni e di rilasciare un’intervista, tale da diffondere informazioni su come lui si sia accorto di essere stato contagiato.
Stiamo parlando del quarantenne di Cumiana, risultato positivo al coronavirus insieme alla moglie, ai microfoni de La Repubblica, racconta il modo in cui si è accorto di essere stato infettato.
Coronavirus, parla il contagiato di Cumiana: “me ne sono accorto portando mia figlia con la febbre in ospedale”.
Positivo al Coronavirus ma senza sintomi
Ai microfoni de La Repubblica, il giovane racconta la sua triste vicenda e di come si è accorto della sua malattia. In toni sofferenti e stando lontano dal microfono afferma: “Sto bene, non un colpo di tosse ne una linea di febbre, ma io e mia moglie siamo risultati positivi al coronavirus” – ha raccontato il dipendente dell’Italdesign. “Con mia moglie abbiamo portato la nostra bambina al Regina Margherita per una febbre che non andava via – ha aggiunto – La piccola è risultata negativa ma i nostri tamponi positivi ed è scattato il protocollo di profilassi”.
Mentre il numero dei contagiati sale di giorno in giorno, il quarantenne racconta che nessuno dei suoi cari lo ha abbandonato in un momento tanto difficile e neppure i cittadini della città in cui risiede. “La comunità è molto carina con me – dice – Mi chiamano in tanti, si offrono di portarmi cose da mangiare e anche di accompagnare la bambina a scuola, quando riprenderanno le lezioni, visto che lei non è infetta.
Eppure non siamo ancora certi di come ci siamo presi il virus – spiega l’uomo, che lavora per Italdesign – Avevamo un sospetto su un collega di mia moglie che vive in Lombardia e che è stato in Cina, ma lui non risulta positivo”.
“Ho saputo del contagio dai carabinieri – ha detto il sindaco Roberto Costelli – Quando il telefono è squillato alle otto meno un quarto di domenica mattina ho avuto il presentimento che fosse per un caso di coronavirus ed era così. A quel punto sono iniziati i contatti con le autorità sanitarie per capire quali misure adottare”.