Coronavirus, un ristoratore di Milano: “Pizze gratis a medici e infermieri”
Immagine Facebook
In questa situazione di emergenza, c’è chi non dimentica quanto sia importante la solidarietà.
Nanni Arbellini, è il titolare di alcuni ristoranti e locali di Milano e ha deciso di offrire il suo aiuto in queste zone colpite amaramente dal Coronavirus.
Pizze gratis a medici e infermieri, che ogni giorno sono esposti più di tutti al contagio di questo virus talvolta letale, che con tutte le loro forze cercano disperatamente di tenere sotto controllo la situazione.
Un gesto di solidarietà durante l’epidemia da Coronavirus
Pizze gratis agli instancabili medici e infermieri che ogni giorno, con turni incessanti, lavorano in ospedale o negli ambulatori per affrontare questa emergenza sanitaria.
Nanni Arbellini, di origini campane ma residente in Lombardia per lavoro, è il titolare di alcuni locali di ristorazione nel capoluogo lombardo e hai deciso di dare il suo aiuto concreto in queste zone molto colpite dall’epidemia.
Il ristoratore ha lanciato l’idea su Facebook: “Leggevo di tanti infermieri che non stanno neanche mangiando. Alle 14 in via Procaccini 30 prepareremo le pizze da portare agli ospedali coinvolti. Non cerco complimenti, solo volontari per portare le pizze, individuazione degli ospedali coinvolti e persone dell’ospedale a cui consegnare le pizze“. La sua geniale idea ha riscontrato grande successo e tutto il personale medico e i collaboratori infermieri ed oss ne sono grati. Fin ora sono state consegnate 150 pizze presso molte strutture del capoluogo.
“Chiedo aiuto per la distribuzione, volontari raggiungetemi in via Procaccini. Dobbiamo essere forti come questo sole che splende oggi”, ha scritto ancora Arbellini, per poi concludere con un “Forza Milano” in stampatello e un “#nostop“.
“Leggevo di tanti infermieri che non stanno neanche mangiando Alle 14 in via procaccini 30 prepareremo le pizze da...”
“Mi sono appoggiato soprattutto ai familiari di medici e infermieri, che sono passati a ritirare il cibo pronto e l’hanno poi consegnato – ha raccontato il giovane a La Repubblica – Non vado a caccia di complimenti, ho semplicemente voluto dare il mio contributo in un momento difficile per tutti“.