Coronavirus

Covid-19, ritorna l’autocertificazione per i viaggi in Italia. Tutte le novità

La paura che il Coronavirus possa tornare e distruggere le nostre vite incombe su di noi, in particolar modo ora che il Lockdown è stato completamente sciolto e le frontiere sono state riaperte. Se in alcune regioni si contano attualmente zero contagi, non significa che non bisogna avere cautela. Fino a quando nel mondo ci saranno casi di Covid, la tensione deve restare sempre molto alta. Qualsiasi turista o cittadino italiano, che rientra in Italia da un viaggio all’estero, dove la criticità del virus è ancora ai massimi livelli, può essere un soggetto in grado di infettare nuovamente un gran numero di persone sane, se lui stesso è positivo e talvolta asintomatico. 

Per questo motivo dopo la riapertura delle frontiere, si intensificano i nuovi contagi “da rientro”: l’Italia corre ai ripari e detta le regole per i viaggi nel Paese, tra cui, l’autodichiarazione.

La strategia del Paese, di  limitare la diffusione del nuovo Coronavirus causata dagli spostamenti internazionali passa per l’autodichiarazione e una serie di regole stringenti. Come riporta Skytg24, i nuovi focolai da Coronavirus, causati dai rientri nei rispettivi Paesi, nonché dai viaggi di piacere, si sono intensificati e l’Italia cerca di difendersi.

Diverse le regole da rispettare per chi fa rientro in Italia, ma, dapprima, è necessario menzionare un dettaglio non indifferente. C’è infatti una lista di Paesi, 13 per l’esattezza dai quali non si può rientrare. Stesso discorso per tutti i Paesi al di fuori dello “spazio Schengen”. I 13 Paesi dal quale non si può rientrare, almeno fino al 14 luglio, sono: Bangladesh, Armenia, Bahrein, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Moldova, Macedonia del Nord, Panama, Perù, Oman e Repubblica Dominicana. A chi invece è consentito l’ingresso, sono state imposte regole precise.

Innanzitutto, come ricorda Skytg24, chi fa rientro in Italia è tenuto a comunicare l’ingresso nel territorio nazionale all’azienda sanitaria competente, rispettando poi l’obbligo di sorveglianza sanitaria e isolamento domiciliare. L’isolamento in questione, come la Farnesina stessa ha fatto sapere, dura 14 giorni, a partire dall’immediato approdo in Italia. Il regolamento consente, nel minor tempo possibile, di spostarsi verso il domicilio dall’aeroporto, ma senza utilizzare il trasporto pubblico. Tra le eccezioni alla regola, si menzionano i funzionari UE, il personale sanitario e il personale dei mezzi di trasporto.

Altro punto fondamentale: chiunque entri nel territorio italiano è tenuto a consegnare alle forze di polizia o a qualsiasi ente adibito ai controlli, l’autodichiarazione, finalizzata a giustificare lo spostamento. 

Per entrare in Italia poi, com’è noto, vigono una serie di raccomandazioni, riconducibili alle norme di distanziamento sociale. Dunque, la distanza di almeno un metro, l’utilizzo di mascherine nei luoghi chiusi, il divieto di creare assembramenti. Non mancano poi le sollecitazioni a stare attenti all’igiene, con il lavaggio frequente delle mani e l’utilizzo di gel igienizzante.