Da oggi la colonscopia non sarà più invasiva: arriva quella virtuale
La colonscopia è un esame medico invasivo che permette di visualizzare l’interno del colon, la parte finale dell’intestino crasso, attraverso un tubo flessibile chiamato colonscopio. Il colonscopio è un sottile tubo illuminato, lungo circa 1,5 metri, che viene inserito nell’ano e gradualmente fatto avanzare nel colon.
Durante l’esame, il medico può osservare l’intestino su uno schermo, cercando eventuali anomalie come polipi, lesioni, infiammazioni o segni di cancro. La colonscopia viene utilizzata come strumento di screening per la prevenzione del cancro al colon-retto e per diagnosticare eventuali problemi gastrointestinali, come il sanguinamento o il dolore addominale. In alcuni casi, se durante l’esame viene rilevata una lesione o un polipo, il medico può prelevarne un campione per ulteriori analisi o procedere con la sua rimozione.
Nonostante gli sforzi per rendere l’esame il meno invasivo e fastidioso possibile, la colonscopia è ancora considerata una procedura potenzialmente dolorosa e imbarazzante a causa della sua natura invasiva. Per effettuare l’esame, si utilizza un colonscopio, un tubo flessibile dotato di una microcamera che viene inserito manualmente nell’ano.
Negli ultimi tempi la scienza medica sta continuando a compiere dei veri e propri passi da gigante anche per questo tipo di esami. Rimanendo in tema di colonscopia, di recente è stata introdotta una grande novità per questo tipo di esame: la colonscopia virtuale. Scopriamo di cosa si tratta.
Colonscopia virtuale
La colonscopia virtuale è una tecnica radiologica che consente di osservare la parete del colon senza l’utilizzo della sonda endoscopica tradizionale. Rispetto alla colonscopia tradizionale, questo esame risulta molto meno invasivo e, allo stesso tempo, in grado di fornire maggiori dettagli.
La colonscopia virtuale viene utilizzata in situazioni in cui l’accesso all’intestino, attraverso la procedura tradizionale, risulta impossibile a causa di patologie ostruttive o di altri fattori. Grazie a questa tecnica, è possibile ottenere un quadro più completo della situazione del paziente, analizzando anche i tratti intestinali situati a monte di eventuali ostruzioni o sub-ostruzioni.
Scendendo nel dettaglio della particolarità di questa tecnica, possiamo definirla come una procedura endoscopia eseguita con ricostruzioni 3D al computer dopo aver eseguito una semplice TAC. Il computer elaborerà un’animazione grafica che mostra le immagini della superficie mucosa del colon, con un’accuratezza identica alla colonscopia tradizionale o perfino superiore.
La colonscopia virtuale è consigliata come metodica di screening soprattutto a quei soggetti ultracinquantenni considerati a rischio o che siano già stati sottoposti a polipectomia endoscopica e siano ritenuti necessari ulteriori accertamenti.
La colonscopia virtuale presenta unico svantaggio rispetto alla colonscopia tradizionale: non consente di eseguire biopsie. Pertanto, non è raccomandata per i pazienti a rischio di polipi o neoplasie del colon, per i quali la sonda endoscopica tradizionale consente la rimozione immediata.
La colonoscopia virtuale è sconsigliata nelle persone che soffrono di malattia infiammatorie intestinali quali il Chron e la RCU, a chi ha avuto attacchi diverticolitici recenti ed in pazienti con anamesi remota o prossima di rimozione di polipi.