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Denise Pipitone: alcune sensitive diedero indizi importanti. Rivelazione shock del chiaroveggente Michael Schneider

Si sta facendo di tutto per ritrovare la piccola Denise Pipitone, la bambina di Mazara del Vallo che si cerca da ben 17 anni. Nuove indagini, nuovi elementi, nuovi indagati, spuntano di giorno in giorno e che potrebbero dare speranza o almeno far comprendere se Denise è viva.

Diversi testimoni, dopo troppi anni di silenzio, hanno deciso di parlare, ma c’è molta oscurità intorno a questo caso.

Denise e la rivelazione delle sensitive

Diversi anni fa, quando Denise scomparve nel nulla, furono contattate delle sensitive che offrirono il loro aiuto nelle indagini. Un informazione che è emersa durante la trasmissione di Gianluigi Nuzzi, Quarto Grado, in onda su Rete 4.

Del fatto ne parla anche l’ex pm che indagò per prima, Maria Angioni. “Le sensitive venivano da noi e una era dipendente del ministero dell’interno…“, racconta Angioni. In particolare, a essere sentita è stata una sensitiva – come riporta anche un articolo del Giornale di Sicilia, si chiama Maria Rosa Laboragine, dice di aver collaborato alle ricerche della bambina dando il suo contributo tramite le sue presunte doti.

Maria Rosa Laboragine o Rosemary si occupa spesso di casi di persone scomparse. Secondo questa sensitiva, che ha scritto anche un libro sulla sua professione e ha dedicato un intero capitolo a Denise, tutto ruota intorno a persone che conoscevano Piera Maggio. Quindi, a rapire la piccola sarebbero stati i parenti stretti della famiglia  e ricordiamo che, anche gli inquirenti hanno sempre pensato e continuano ad essere convinti di ciò.

Oggi ci si chiede se queste sensitive potessero essere dei tentativi di depistaggi: «Io mi attengo ai fatti, arrivavano dei sensitivi a casa delle famiglie. D’altra parte, è anche comprensibile, io avevo fatto degli accertamenti anche per capire chi fossero veramente. Vi sono state varie sensitive, una era dipendente del ministero…» continua a ribadire l’ex pm.

L’inchiesta su Denise Pipitone è stata riaperta dopo 17 anni e ci sarebbero nuovi elementi, fra cui un testimone che ha visto la bimba in un’auto con tre persone dopo la scomparsa e che ha anche rivelato i loro nomi.

Anche Michael Schneider, sensitivo di grande fama, che collabora con le polizie europee ha rivelato importanti novità sul caso di Denise. Fin ora non ha mai sbagliato: “Dito sulla mappa e voce rivelatrice, così trovo gli scomparsi” avrebbe detto. Scopriamo che cosa pensa o percepisce sulla bambina di Mazara del Vallo.

Michael Schneider, il chiaroveggente parla di Denise

Michael Schneider, chiaroveggente di Siegburg, una cittadina tedesca poco distante da Bonn. Ex giornalista laureato in scienze politiche, 50 anni, il sensitivo affianca da quindici anni – nell’ombra e a titolo gratuito – gli inquirenti di tutta Europa per la risoluzione dei casi di cronaca più complessi. Più spesso, a contattarlo, sono i familiari disperati di persone scomparse senza lasciare traccia. 

Non sempre le risposte che gli giungono sono facili da gestire. «Ho collaborato a molti casi ed è straziante vedere quanto i parenti soffrano per l’angosciante incertezza di non sapere cosa sia successo ai loro cari. Spesso non reggono al dolore e mi domando sempre quanto di quello che so sia opportuno rivelare. Scrivo lettere ai parenti e alla polizia e prego di sbagliarmi se la profezia è negativa: purtroppo la mia intuizione è quasi sempre corretta». A frenarlo sono soprattutto i casi che calamitano l’attenzione pubblica. Come quello di Denise Pipitone.

«Non conoscevo la sua storia fino alla scorsa settimana, quando ho ricevuto tre lettere, due dall’Italia e una dalla Svizzera, che mi chiedevano di occuparmene – rivela il sensitivo -. Purtroppo ho avuto fin da subito percezioni nette e negative: quello che sento è che il caso non sarà mai risolto. Denise non verrà ritrovata e i colpevoli non saranno condannati. Non voglio ferire i parenti, ma vedo per loro una lunga, estenuante attesa, tanto più dolorosa se non sapranno lasciare andare il passato, per quanto sia difficile, e a cullare il ricordo di Denise con amore, pace e perdono».