Quella che vi proponiamo è una vecchia intervista di Don Mazzi, risalente alla fine del 2019, che tanto è piaciuta agli italiani, poichè concordi con il suo pensiero. Le sue parole fanno ancora molto discutere ancora oggi, a distanza di tempo, per il suo modo rivoluzionario di vedere la Chiesa.
L’intervista:
“Chiudere il Vaticano, i Cardinali in Africa“: questa la frase provocatoria di Don Antonio Mazzi, il prete “contro” che torna a parlare, generando accuse. Per questo motivo guarda la Chiesa con occhi diversi, facendo emergere quella ricchezza immoderata che non è stata predicata da Gesù.
“Con quello che indossa un Cardinale – tra collana, croce d’oro, anello col diamante – si potrebbero sfamare 10 africani. Ma non si vergognano?” accusa don Antonio Mazzi che come sempre è contrario alla Chiesa tradizionalista. Nonostante i suoi 90 anni e oltre, non perde mai occasione per criticare Cardinali, vescovi, il Papa stesso, che non rappresentano, a suo parere, il vero simbolo della fede cristiana.
“Non ho fatto il prete da impiegato del Padre Eterno. La rovina della Chiesa non sono i pochi preti, ma sono i preti che ci sono: cominciando dai Cardinali. Il Vaticano deve scomparire. Il Papa deve tornare in una casetta ad Assisi”.
Don Antonio Mazzi, il prete “contro” è nato a Verona nel 1929. Per vincere la droga si inventa esperienze itineranti, utilizza lo sport, la musica e il teatro salvando migliaia di giovani “irrecuperabili” iniziando ripulendo Parco Lambro a Milano.
“Quale sarebbe la prima cosa che farei se fossi Papa? Chiuderei il Vaticano – risponde a Radio 24 – e San Pietro diventerebbe una chiesa normale. I Musei Vaticani li darei in affitto ai giapponesi e ai cinesi. I Cardinali li manderei in Africa, che c`è bisogno di preti. Immaginate il Cardinal Bertone in Africa, senza attico e senza vestito rosso”.
È vero che il Papa ti ha confidato di sentirsi solo?
“La frase esatta che mi ha detto il Papa è: `tocco appena la crosta`.”
Alla domanda del giornalista: perchè viene definito un prete ribelle, risponde: «Perché la religione mi dava e mi dà fastidio: è tutta regola, non è fede. Oggi, dico che è come un matrimonio che diventa un dovere: se non esiste più l’amore, che roba è? Per la società, è ancora matrimonio, ma per te? Mi chiedo se comanda più la Chiesa o il Vangelo. Papa Francesco, poveretto, vuole che il Vangelo torni Vangelo, ma lo dice in Vaticano, che è il luogo del potere, e sa che perderà».
«Ho incontrato Papa Francesco ad una messa. Gli ho citato la parabola del buon pastore e gli ho detto che so che io sto meglio di lui, perché posso correre dietro la pecorella smarrita. Il suo segretario ha fatto due occhi così, ho temuto che mi cacciasse».