Don Mazzi: “Se uno è divorziato o omosessuale ma è buono gli do lo stesso la comunione”
Don Antonio Mazzi, fondatore della Comunità Exodus, da sempre vicino agli ultimi, in una intervista rilasciata al Tempo, ha affermato di concedere normalmente la comunione a divorziati e transessuali. “Io spero che le cose cambino – ha affermato – ma, accada quel che accada, di certo non mi spaventerò. Se la Chiesa va avanti, bene, io comunque vado per la mia strada. E se vedo che uno è divorziato o è omosessuale ma negli occhi ha lo sguardo della bontà, io la comunione gliela do lo stesso.”
Don Mazzi sostiene che “la parola accoglienza deve essere vissuta a trecentosessanta gradi, perché sa, se poi cominciamo a metter le virgole all’accoglienza allora il significato cambia” e che “bisogna allargare i sacramenti, darli anche a chi ha esperienze, come dire, non lineari, ed una esistenza non ligia alla cosiddetta normalità” in quanto “posso mica dire, accolgo dalle 7 alle 9 e poi chi si è visto si è visto. Oppure, accolgo Tizio sì e Caio no. Se la porta è aperta allora deve essere spalancata a tutti”.
Don Mazzi ha proseguito spiegando che, secondo lui, Gesù Cristo fu crocifisso perchè “era un dissidente”, un “eretico rispetto al Potere di allora” ed ha dato la colpa alla Curia vaticana per i rallentamenti nelle riforme per la vita della Chiesa. “C’è una Curia, che io non chiamo romana ma il Sinedrio, potente, che comanda in Vaticano” aggiungendo che “la Chiesa è ancora così ricca mentre fuori ci sono milioni di poveri. Bisogna cambiare anche questo.”