Salute

Dott. Franco Berrino: “Donne, fa venire il cancro al seno. Non bevetelo più di una volta a settimana”

Avrete sicuramente sentito parlare di Franco Berrino, medico di fama ed epidemiologo, specializzato soprattutto all’epidemiologia dei tumori. 

Ex direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto dei tumori di Milano, spiega che l’alcol ha un ruolo fondamentale nell’insorgenza dei tumori e spesso ne sarebbe il primo responsabile.

A correre il rischio maggiore di ammalarsi sono in particolare le donne.

Dopo aver condotto diversi studi sulla correlazione tra cancro e alimentazione, si è convinto che bere tutti i giorni un bicchiere di vino può essere dannoso, in particolare per le donne che rischierebbero di ammalarsi di tumore al seno. La quantità consentita per il popolo femminile, non deve superare un bicchiere a settimana. 

Il dottor Berrino, in un intervista, ha dichiarato: 

«Io per la mia esperienza e i miei studi sono convinto che se si beve un po’ di vino si rischia molto meno rispetto all’esposizione ad altri fattori, come inquinamento, fumo, pesticidi… Ma veniamo a quello che dice la scienza: intanto nelle linee guida internazionali non si parla di vino, si parla genericamente di alcol. E il punto su cui la comunità scientifica concorda è che la relazione delle bevande alcoliche con il cancro è molto chiara.

Oggi infatti il Codice europeo contro il cancro recita: “Se bevi alcolici di qualsiasi tipo, limitane il consumo. Per prevenire il cancro è meglio evitare di bere alcolici”.

Zero è la dose più sicura, insomma. Per definire i limiti di consumo, si guarda alle linee guida nazionali: il Ministero della Salute e molte altre raccomandazioni elaborate negli anni definiscono a basso rischio il consumo di 1 unità alcolica al giorno per le donne, 2 unità alcoliche al giorno per gli uomini. Dove per unità alcolica si intende circa 10 grammi di alcol, che sono quelli contenuti in un bicchiere di vino, una lattina di birra, un bicchierino di superalcolico.

Per non correre rischi rispetto all’insorgenza di tumori queste dosi sono molto vicine a quella sicura, anche se per le donne è raccomandabile una prudenza ancora maggiore».

Per quale motivo le donne devono stare più attente?

«Perché c’è una correlazione tra alcol e tumore della mammella: anche solo una dose di alcol al giorno fa sì che una donna abbia il 5-10 per cento di possibilità in più di ammalarsi (a seconda degli studi). Non è tanto, ma essendo la malattia molto frequente sarebbe meglio tenerne conto. Questo perché l’alcol ha un’azione sull’ovaio: aumenta la produzione di ormoni sessuali, che a sua volta aumenta il rischio di insorgenza di tumore al seno. Quindi alle donne io raccomanderei di non superare una dose di alcol a settimana».

Ma ci sono differenze tra i diversi tipi di alcol? Vino, superalcolici, birra…?

«L’alcol è alcol: rispetto alle grosse patologie come i tumori è quella la componente problematica di cui si parla nelle linee guida. Possiamo fare però alcune distinzioni: nel caso del vino, i polifenoli di cui è ricco, soprattutto quello rosso, sono un valore aggiunto, una componente positiva. Tant’è che vari studi mostrano che i bevitori modesti di vino si ammalano un po’ meno dei non bevitori di malattie cardiovascolari, e il rischio di cancro è molto piccolo. Altri alcolici invece, come per esempio gli amari, sono anche pieni di zucchero: questo non va assolutamente bene.

Ricapitolando, dunque: un bicchiere di vino a settimana per le donne, fino a un massimo di due al giorno per gli uomini è una quantità accettabile per non compromettere la salute?

«Sì. Con 1-2 porzioni al giorno (rispettivamente per le donne e per gli uomini, con il distinguo che abbiamo fatto rispetto al tumore della mammella) di alcol gli studi non registrano un aumento dell’insorgenza di tumori alla bocca, alla laringe, alla faringe, all’esofago. La relazione causale è evidente quando si superano queste dosi. Con 1 litro di vino al giorno (circa 100 grammi di alcol, ndr), per esempio, la possibilità di ammalarsi di questi tipi di cancro aumenta di tre volte (il 300 per cento in più, ndr).

Per quanto riguarda il tumore al fegato e al colon, sempre con dosi più alte di quelle raccomandate, il rischio aumenta del 50 per cento. Per proteggersi da questo tipo di tumori quando si consuma alcol è bene avere dosi alte di acido folico nell’organismo: l’alcol interferisce con alcuni meccanismi del Dna che invece sono favoriti dall’acido folico. Meglio allora farne scorta con legumi e verdure in foglia».

È dunque sensato apporre sulle etichette delle bottiglie frasi come «il consumo di alcol provoca malattie del fegato» e «alcol e tumori mortali sono direttamente collegati», come chiesto dall’Irlanda?

«Per me avrebbe più senso indicare in etichetta le dosi di consumo da non superare. E, piuttosto, scrivere “nuoce gravemente alla salute” sulle lattine di bevande zuccherate e anche zero, che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità generale. Uno o due bicchieri di vino al giorno sono meglio di una lattina di bevande zuccherate al giorno in termini di impatto sulla mortalità».

Sta dicendo che l’alcol è meglio dello zucchero?

«L’alcol nelle dosi di cui stiamo parlando fa meno male dello zucchero. Gli studi degli ultimi cinque anni sono clamorosi: un bicchiere al giorno di bevande zuccherate aumenta il rischio di contrarre malattie cardiovascolari del 10 per cento, tre bicchieri del 30 per cento.

E le bevande zero contengono composti come aspartame e stevia che sono ancora più dolci dello zucchero: appena vengono ingerite, l’intestino spalanca loro le porte per assorbire il glucosio, con un immediato picco glicemico. Faccio un esempio: una tisana alla stevia è ancora gestibile, ma se ci si aggiunge un biscottino la glicemia si alza di più che se ci avessimo messo lo zucchero. E alla lunga il rischio di ammalarsi di diabete aumenta».

E rispetto al fumo l’alcol come si colloca? Nella richiesta dell’Irlanda fumo e alcol vengono praticamente equiparati.

«Questo è sbagliato. Il fumo è molto peggio dell’alcol: fumare aumenta la possibilità di ammalarsi di tumore ai polmoni, alla laringe, alla faringe e all’esofago di 10 volte (il 1000 per cento di rischio in più, ndr). Chi beve sopra le dosi consigliate e fuma anche, rischia 40 volte di più. Fumare non ha nessun senso, bere un bicchiere di buon vino nelle dosi raccomandate va bene. Fa parte della storia dell’umanità».

Lei beve?

«Io ogni settimana o due bevo uno o due calici di buon vino biologico senza solfiti aggiunti. I solfiti infiammano l’intestino e fanno venire mal di testa».