Grande ringraziamento va a due turisti cinesi che hanno donato 40 mila dollari, pari a a 36 mila euro, allo Spallanzani per la ricerca sul Coronavirus.
I due turisti cinesi sono i primi guariti dal coronavirus e primo caso di contagio in Italia: hanno di effettuare questa donazione per contribuire alla ricerca sul Covid-19 e come forma di ringraziamento per tutte le cure ricevute dai nostri medici quando erano in Italia,
La coppia si trovava in Italia quando a Febbraio hanno manifestato i sintomi della malattia alla fine dello scorso gennaio, ed erano in vacanza nella Capitale.
La donna è subito stata portata in ospedale e ricoverata in Terapia intensiva per 40 giorni. Oggi i due coniugi, entrambi sulla sessantina, sono finalmente tornati in Cina, dopo un’assenza che si è protratta per ben cinque mesi e hanno potuto riabbracciare i propri cari.
Ma dall’Oriente non si sono dimenticati dei medici e dei ricercatori che li hanno salvati e hanno voluto fare una donazione, in segno di riconoscenza per le cure e l’affetto ricevuto. La donna durante le dimissioni ha pianto dalla gioia e al personale dello Spallanzani ha detto: “Vi amo, amiamo questo ospedale e amiamo l’Italia”.
“La scelta di fare una donazione a favore dell’Istituto Spallanzani è un atto di grande generosità e di riconoscenza – ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato – C’è un proverbio cinese che recita: ‘chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita’. Ecco il viaggio e la vicenda della coppia di Wuhan curata all’Istituto Spallanzani, che è un’eccellenza del nostro sistema sanitario regionale riconosciuta in tutto il mondo, e che sono stati il primo caso di positività in Italia, rimarrà impressa nella loro e nella nostra memoria“. E ha aggiunto: “Voglio dunque rivolgere loro un ringraziamento e un invito a fare ritorno a Roma“.
I due turisti cinesi sono stati dimessi dall’ospedale Lazzaro Spallanzani a seguito della completa guarigione di entrambi, poi trasferiti al San Filippo Neri, dal quale sono usciti al termine della lunga fase di riabilitazione. Un percorso necessario per i pazienti che vengono estubati, una volta usciti dalla terapia intensiva, che permette loro di riprendere piena padronanza delle funzioni motorie, dopo un periodo di immobilità. I medici ne hanno sciolto la prognosi a fine febbraio, dopo ventinove giorni di ricovero, che hanno tenuto con il fiato sospeso l’Italia. Essendo i primissimi casi infatti, i cittadini ne seguivano costantemente lo stato di salute, per avere notizie sull’evoluzione della malattia.
Il bollettino dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di oggi, giovedì 18 giugno, rende noto che sono 111 i pazienti presenti all’interno della struttura, tra questi, 47 sono casi accertati di Covid, 36 positivi al tampone. Sei, più gravi, nel reparto di terapia intensiva, sono ricoverati con supporto respiratorio, grazie ai macchinari. Tra le persone presenti nel centro, 64, sospettate di essere entrate di aver contratto il virus, sono state sottoposte ad accertamenti ed attendono i risultati degli esami, per la ricerca del Covid.
L’Inmi rende inoltre noto che sono 478 i pazienti asintomatici o con sintomi lievi dimessi stamattina, che hanno fatto ritorno presso la propria abitazione, dove resteranno in regime di isolamento domiciliare e comunque fino a completa guarigione. Altri sono stati trasferiti presso strutture del territorio adibite all’osservazione.