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Ecco i quattro agenti incriminati per la morte di George Floyd dopo l’arresto

Sono state formulate le accuse nei confronti dei quattro agenti coinvolti nella morte del 47enne afroamericano morto per soffocamento durante un fermo di polizia. La polizia del Minnesota ha reso noto il passato degli stessi poliziotti. Chauvin, colui che ha messo il ginocchio sul collo di Floyd ha alle spalle 17 denunce per cattiva condotta.

Sono stati arrestati tutti e quattro gli agenti coinvolti nell’omicidio di George Floyd, l’afroamericano morto a Minneapolis. Thomas Lane e Tou Thao sono stati portati nel penitenziario della contea di Hennepin intorno alle ore 17 locali. J. Alexander Kueng si era già consegnato nel pomeriggio. Tutti e tre dovranno rispondere di “complicità” e “aiuto”, in base al tipo di responsabilità che hanno avuto nel decesso dell’uomo. Dereck Chauvin, l’agente che teneva il ginocchio sul collo di Floyd, è in prigione dalla scorsa settimana con l’accusa di omicidio. Per tutti è stata fissata una cauzione da un milione di dollari. Per Chauvin l’accusa è destinata a essere rafforzata da omicidio colposo a omicidio volontario. I quattro poliziotti erano già stati licenziati.

I precedenti degli agenti coinvolti

Intanto la polizia di Minneapolis ha reso noto un documento di 325 pagine contenente informazioni personali sulla vita dei quattro poliziotti coinvolti nella morte di George Floyd, legate non solo al periodo di attività come agenti. Chauvin che, stando al fascicolo, ha prestato servizio anche nell’esercito degli Stati Uniti, in quasi 20 anni come poliziotti ha ricevuto 17 denunce per cattiva condotta, una delle quali presentata da una donna nel 2007 che l’ha accusato averla fatta scendere dall’auto e perquisita per aver superato di sole 10 miglia il limite di velocità consentito. Gli altri agenti, invece, prima di unirsi alla polizia, hanno fatto i lavori più disparati: camerieri, agenti di sicurezza per alcuni negozi o magazzinieri. A differenza di Chauvin, hanno meno anni di servizio alle spalle: Kueng e Lane sono diventati poliziotti solo nel 2019, mentre Thao nel 2008.

Il racconto dell’amico di Floyd: non ha mai opposto resistenza

“Posso ancora sentirlo supplicare: ‘Per favore, agente, a cosa serve tutto questo?'”: lo ha detto al New York Times l’uomo che era in auto con Floyd al momento dell’arresto. Si chiama Maurice Lester Hall, 42 anni, anche lui nero originario di Houston. Hall è stato a sua volta arrestato per un precedente mandato d’arresto contro di lui per porto abusivo d’arma da fuoco, aggressione domestica e possesso di droga. L’uomo è tornato a Houston dove è stato arrestato e ha raccontato tutto agli inquirenti e al giornale. Hall ha detto che “George Floyd non ha mai opposto nessuna resistenza agli agenti. “In quel momento stava solo chiedendo aiuto a chiunque perché stava morendo”, ha detto Hall. “Ricorderò sempre di aver visto la paura sul volto di Floyd. Questo è ciò che mi rimane, vedere un uomo adulto piangere, prima di vedere un uomo adulto morire” un documento di 325 pagine contenente informazioni personali sulla vita dei quattro agenti coinvolti nella morte di George Floyd, legate sia al periodo di attività come agenti che a quello senza distintivo.