Ancora una volta emerge una vicenda di abusi su minori da parte di preti, fedeli alla Chiesa e a Dio.
L’inchiesta aperta sul sacerdote delle diocesi di Piazza Armerina, don Giuseppe Rugolo, arrestato per violenza sessuale e atti sessuali con minorenni commessi quando era seminarista e anche dopo la sua ordinazione, sembra rivelare agghiaccianti dettagli: venivano offerte somme di denaro (25 mila euro) alle vittime affinchè non raccontassero cosa fosse successo.
Il prete Giuseppe Rugolo è stato arrestato in Sicilia, in provincia di Enna, per violenza su minori e le Forze dell’Ordine hanno lanciato un appello: “Facciamo questo appello ad eventuali altre vittime perché, dalle indagini, oltre alla vittima originaria, ne sono emerse altre due“, hanno sottolineato.
Ci sono peraltro elementi in base ai quali gli inquirenti ritengono probabile che le violenze dell’uomo di chiesa siano state perpetrate anche nei confronti di altri soggetti. “Noi ci auguriamo che qualche altra presunta, e noi riteniamo probabile, ulteriore vittima delle attenzioni sessuali del sacerdote, si faccia avanti. Le accuse di violenza sessuale – ha proseguito il procuratore di Enna – riguardano, non solo la vittima, ma altre due persone, anche loro minori all’epoca delle violenze subite. C’é sottolineare il ruolo di educatore e formatore spirituale dell’autore di questi fatti, educatori a cui i genitori si rivolgono e affidano speranzosi i loro figli. Questi comportamenti rappresentano una sorta di tradimento per i genitori che si sono fidati”.
Il procuratore Palmeri sottolinea come “in questa indagine sono comparse le difficoltà classiche che gli investigatori incontrano in una città come Enna, non abituata a fatti del genere”. “Inoltre – osserva -abbiamo avuto la difficoltà di dovere indagare su fatti che non erano più attuali. Si è dovuto scavare nei ricordi delle vittime, sono state fatte attività d’intercettazione e sequestri dei supporti informatici e telefonini che hanno dato confermato la denuncia”.
La vittima aveva denunciato gli abusi subiti al vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana. Era stato aperto un procedimento ecclesiastico che aveva concluso che la violenza c’era stata, ma solo quando Rugolo era seminarista. Il sacerdote era stato trasferito a Ferrara, per malattia, mentre, invece, nella città estense per un dottorato di ricerca. Secondo i legali del giovane, i familiari avrebbero ricevuto nell’ottobre del 2019 l’offerta di 25 mila euro tramite la Caritas in cambio di un accordo con la clausola del silenzio, scrive Ansa.