«Non ne posso proprio più… io la faccio qui». La famosa canzone probabilmente dovrebbe essere adattata o censurata, visto che, potrebbe costare molto caro per chi prende sul serio questo testo.
Mentre siamo in viaggio, sarà capitato a tutti di avere il bisogno di fare pipì e se la stazione di servizio è molto lontana, diventa un grosso problema. Molti si fermano sul ciglio della strada per emettere i loro bisogni…ma siamo sicuri che è consentito e non si rischia di commettere un reato?
Per capire se dalla prossima volta è meglio trattenere la pipì o no, ci serviamo dell’attuale legge, la cui formulazione dell’art 726 c.p difatti è la seguente: “Chiunque, in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 10.000.”
Quindi, se pur non rappresenta un reato punibile con la reclusione, è comunque punibile con sanzioni davvero molto pesanti.
Probabilmente non lo sapeva un uomo che ha iniziato a urinare bel mezzo della strada ad Albairate.
Atti “contrari alla pubblica decenza” in pieno centro storico: così un uomo è stato sanzionato dalla Polizia locale di Albairate, nell’hinterland milanese.
I fatti sono stati riportati da PrimaMilanoOvest. A notare quanto stava accadendo è stata una pattuglia impegnata nel consueto giro pomeridiano. L’uomo stava urinando nel bel mezzo della strada, incurante del via vai di persone: è stato prontamente identificato. Ora rischia una multa che può andare dai 5mila euro sino ai 10mila euro.
“La sicurezza prima di tutto. Il presidio del territorio comunale da parte della Polizia locale di Albairate consente di ridurre progressivamente i fenomeni di microcriminalità a vantaggio della comunità elevando gli standard di sicurezza”, ha commentato a dire il vero non troppo a tema il sindaco Flavio Crivellin.
C’è chi non riesce a trattenere la pipì e cerca un luogo appartato per farla e poi c’è chi lo fa con estrema naturalezza. Questo comportamento non può considerarsi lecito.
Secondo la legge, non si può giustificare il gesto come urgenza fisiologica. Non solo perché si va a danneggiare i luoghi pubblici, compresi parchi e pendici degli alberi, ma anche perché le nostre strade potrebbero diventare luoghi di nudismo.