Diritti e doveri

Fate attenzione: in questo specifico caso la pensione di reversibilità INPS si dimezza

La pensione ai superstiti (di reversibilità) è un trattamento pensionistico riconosciuto in caso di decesso del pensionato (pensione di reversibilità) o dell’assicurato (pensione indiretta) in favore dei familiari superstiti.

La pensione di reversibilità è pari ad una quota percentuale della pensione del dante causa.

La pensione indiretta è riconosciuta nel caso in cui l’assicurato abbia perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva ovvero 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso.

La pensione di reversibilità, erogata in favore della moglie ancora in vita, è composta da 13 mensilità (12 più la tredicesima).

Hanno diritto al trattamento pensionistico in quanto superstiti:

  • il coniuge o l’unito civilmente;
  • il coniuge divorziato a condizione che sia titolare dell’assegno divorzile
  • I figli minorenni alla data del decesso del dante causa;
  • I figli inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso, indipendentemente dall’età;
  • I figli maggiorenni studenti, a carico del genitore al momento del decesso, che non prestino attività lavorativa, che frequentano scuole o corsi di formazione professionale equiparabili ai corsi scolastici, nei limiti del 21° anno di età;
  • I figli maggiorenni studenti, a carico del genitore al momento del decesso, che non prestino attività lavorativa, che frequentano l’università, nei limiti della durata legale del corso di studi e non oltre il 26 anno di età

Di solito la moglie a cui è deceduto il proprio marito, percepirà il 60% della pensione se non ci sono figli minori o inabili.

Quali sono le cause della riduzione dell’assegno mensile

Per comprendere realmente a quanto ammonterà l’assegno di reversibilità, bisognerà considerare anche il proprio reddito poichè, se molto alto, potreste anche non percepire nulla.

Nel caso in cui il reddito del familiare superstite non superi 3 volte il trattamento minimo INPS, allora non si verifica alcuna riduzione. Per l’anno 2021, ricordiamo che tale valore si attesta a 20.087,73 euro annui.

Se il reddito si colloca tra 20.087,73 euro e 26.783,64 euro, allora il trattamento si riduce del 25%. Nel caso di un reddito compreso tra 26.783,64 euro e 33.479,55 euro, allora la riduzione della quota di reversibilità è del 40%.

Infine, con reddito superiore ai 33.479,55 euro, la quota scende del 50%. Ecco dunque perché la pensione di reversibilità INPS si dimezza se si verificano tali condizioni. Esistono tuttavia delle condizioni in cui non avviene la riduzione della pensione come ad esempio: la presenza di minori, di studenti o di inabili nel nucleo, oppure altri casi specifici che prevede la normativa. In tutte le altre occasioni, è possibile subire un taglio alla quota mensile in ragione del reddito che il beneficiario produce.