La fibromialgia è una sindrome complessa che riguarda tutto il corpo e che colpisce approssimativamente 1,5 – 2 milioni di italiani.
Caratterizzata da un dolore cronico diffuso, la fibromialgia conta più di 100 sintomi, tra cui astenia e fatica cronica, disturbi del sonno, stato confusionale, disturbi della vista, allergie, mioclonie, ipersensibilità, palpitazioni cardiache, dolore toracico, disturbi digestivi, dolore pelvico.
La fibromialgia, chiamata anche sindrome fibromialgica, è una condizione comune, caratterizzata da rigidità e dolore muscolo-scheletrico diffuso. Il dolore ha una origine spesso difficile da individuare: può essere superficiale (cutaneo), muscolare, tendineo, profondo (osseo) e si associa a contrattura muscolare dolorosa. I pazienti fibromialgici presentano specifiche aree simmetriche del corpo molto dolorose alla pressione con le dita (tender points), molto tipiche e che sono assenti nei pazienti affetti da altre patologie reumatiche.
La fibromialgia è definita sindrome perché consiste in un insieme di numerosi sintomi: ansia e depressione, cefalea muscolotensiva, colon irritabile, vertigini e acufeni, disturbi della memoria e della concentrazione, parestesie con alterazione della sensibilità, sindrome delle gambe senza riposo, metereopatia, ipersensibilità a sostanze chimiche ed odori, disturbi genitourinari.
Sono molti e differenti tra loro i fattori che possono scatenare una sindrome fibromialgica. Per esempio, eventi stressanti come una malattia, un lutto familiare, un trauma fisico o psichico possono portare a dolore generalizzato, affaticamento e alterazioni del sonno tipici della fibromialgia. È però improbabile che la sindrome fibromialgica sia provocata da una singola causa.
La diagnosi di sindrome fibromialgica è basata sulla presenza di dolore diffuso in combinazione con la presenza di tender points alla digitopressione. Non vi è alcun esame di laboratorio o radiologico che possa diagnosticare la fibromialgia. Questi test possono essere utili per escludere la presenza di altre patologie, come l’ipotiroidismo che può causare segni e sintomi simili alla fibromialgia. Poiché i sintomi di fibromialgia sono così generici e spesso sono simili a quelli di altre malattie, molti pazienti vanno incontro a complicate e a volte ripetitive valutazioni prima che venga diagnosticata tale patologia.
La fibromialgia è purtroppo assente dalle linee guida Inps sull’invalidità. Ed è proprio per questo motivo che il riconoscimento è molto difficile nonostante l’Organizzazione mondiale della sanità l’abbia inserita tra le patologie dolorose croniche invalidanti.
In molti casi, la fibromialgia può essere diagnosticata e curata dal medico di famiglia, senza la necessità di consultare uno specialista.
Il medico può suggerire un esame approfondito nello studio di un reumatologo ovvero un medico specializzato in condizioni che interessano le ossa, le articolazioni e i muscoli o di un fisioterapista che può suggerire esercizi e tecniche di rilassamento.
Ma anche di uno psicologo clinico o un consulente che può utilizzare la terapia cognitivo comportamentale. Così come di una clinica specialistica del dolore basata sulla comunità o in ospedale, o un servizio per l’affaticamento cronico che può aiutare a gestire i sintomi.
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